Il
Senato ha discusso mercoledì 11 luglio la posizione italiana alla vertice del G8 in
programma a Genova il 20 luglio. Il dibattito si è concluso che la votazione sulle
mozioni presentate dai vari gruppi politici. Sulla mozione del Gruppo della Margherita,
che pubblichiamo, il governo ha espresso parere contrario. La mozione è stata respinta.
BORDON, DANIELI Franco, MANZIONE, RIGONI, PEDRINI, GIARETTA, TOIA, BEDIN, RIGHETTI.
Il Senato,
premesso che:
dal 20 al 22 luglio 2001 si svolgerà a Genova il Vertice dei Capi di Stato e di Governo
dei Paesi membri del G7 G8, su iniziativa della Presidenza italiana;
lagenda del G7 è costituita, tra laltro, da una analisi sullo stato della
economia mondiale, con una particolare attenzione agli aspetti macro, ai prezzi del
petrolio, alla riforma della architettura finanziaria internazionale, alle aree a rischio
(prevedendo il rafforzamento dei sistemi finanziari dopo la crisi asiatica e la riforma
delle banche regionali di sviluppo) nonché alla valutazione degli abusi del sistema
finanziario internazionale;
è previsto un bilancio sulle iniziative di condono del debito nellambito della
cosiddetta iniziativa Heavily Indebted Poor Countries rafforzata ed una discussione sul
rilancio dei negoziati commerciali multilaterali in ambito WTO, in preparazione della
conferenza ministeriale di Doha fissata per il prossimo autunno;
lagenda del G8 sarà essenzialmente incentrata, oltre al tema del condono del
debito, sulla strategia di lotta alla povertà, avendo come base alcune proposte elaborate
dalla Presidenza italiana:
a) misure commerciali, nellambito delle quali a pieno titolo sono ricomprese
liniziativa UE "Everything but arms" che prevede labolizione dei
dazi e contingenti per tutti i prodotti dei paesi meno avanzati e la intesa in ambito OCSE
sull"aiuto slegato", cioè laiuto pubblico allo sviluppo non
condizionato allacquisto di beni e servizi del paese donatore;
b) lincentivazione agli investimenti esteri diretti agevolando laccesso
ai finanziamenti delle agenzie di sviluppo per le piccole e medie imprese e promuovendo la
cooperazione tra pubblico e privato;
c) lo sviluppo degli investimenti sociali, con particolare riguardo ai settori
della formazione professionale, della nutrizione, della sanità;
sempre nellambito dellagenda G8 sarà discussa lattuazione del
"Global Health Fund", un fondo fiduciario aggiuntivo per la lotta alle grandi
epidemie, tenendo conto delle altre diverse iniziative a partire dai risultati della
discussione in sede di sessione straordinaria dellAssemblea Generale dellONU
dedicata allepidemia di HIV;
in tema di lotta alla povertà sarà esaminata anche lattività delle due "task
force" istituite dal vertice di Okinawa: la "dot.force" incaricata di
proporre soluzioni per colmare il divario "digitale" fra paesi e quella sulle
"energie rinnovabili";
altri temi oggetto del Vertice saranno ancora: quello relativo allimpatto delle
condizioni macroeconomiche sul mercato del lavoro, sviluppato nella Conferenza di Torino
dei Ministri del lavoro G8 del novembre scorso e quello concernente le azioni di contrasto
al crimine organizzato transnazionale facendo riferimento alla Conferenza di Milano dei
Ministri dellinterno e della giustizia del G8 del febbraio 2001;
infine saranno discussi altri due temi, particolarmente controversi, quello relativo alla
tutela dellambiente e quello concernente la sicurezza alimentare;
in occasione del Vertice di Genova un vasto movimento espressione di diverse istanze della
società civile, del volontariato, dellassociazionismo, delle organizzazioni non
governative sta promuovendo un interessante dibattito e confronto sui temi oggetto
dellagenda del G7-G8;
la Presidenza del Consiglio dei ministri, cercando di individuare uno strumento per il
confronto tematico, ha istituito la "Genoa non Governmental Initiative" con la
finalità di acquisto di proposte e contributi dalle organizzazioni non governative
nazionali ed internazionali;
altre iniziative saranno sviluppate in occasione del Vertice dalla rete di movimenti ed
organizzazioni raggruppati nel "Genoa Social Forum";
particolare rilievo, tra i diversi contributi, presenta il "Manifesto delle
associazioni cattoliche ai leader del G8", totalmente condivisibile e puntuale
nella elencazione dei problemi (i conflitti, il debito, la povertà) e le soluzioni
(costruire il futuro: globalizzare la solidarietà e la responsabilità);
appare opportuno individuare politiche e strumenti in grado di ridurre le ineguaglianze,
che come ha scritto il Presidente della Commissione europea, Romano Prodi
sono ineguaglianze "tra paesi, tra paesi sviluppati e paesi in via di sviluppo o
addirittura tagliati fuori da ogni sviluppo" ma anche "ineguaglianze
allinterno dei paesi poveri e allinterno dei paesi industrializzati. Queste
tre ineguaglianze sono tutte in crescita. Anche quella che tocca e divide le nostre
società europee. (...) Mi preoccupa il crescere delle ineguaglianze, ma ancor più mi
preoccupa lindifferenza che laccompagna";
politiche e strumenti devono individuare soluzioni innovative e radicali per garantire
condizioni di sviluppo a quei paesi oggi soffocati dal debito internazionale e dalla
povertà, ponendo al centro delle decisioni la centralità della persona e la tutela della
dignità umana, costruendo un sistema di regole democratiche e partecipate che governi la
crescente interdipendenza dei sistemi economici mondiali e difendendo lambiente
dalle aggressioni che ne compromettono il precario equilibrio,
impegna il Governo:
a sviluppare ogni azione per il superamento delle ineguaglianze tra paesi ricchi e paesi
poveri ed anche allinterno dei paesi ricchi e dei paesi poveri, prevedendo tra
laltro una efficace politica di cancellazione del debito dei paesi poveri (tra
laltro, tempestivamente attuando la relativa legge approvata dal Parlamento
italiano) e di apertura commerciale ai prodotti di questi ultimi, attraverso
leliminazione di dazi e barriere doganali, in attuazione del programma
"Everything but arms";
a promuovere la costituzione del "Global Health Fund" per la lotta alle grandi
epidemie, da allocare presso lOrganizzazione delle Nazioni Unite, in una ottica di
cooperazione e non di concorrenza con le analoghe iniziative promosse in altre sedi;
ad aumentare sino allo 0,7 per cento del prodotto interno lordo le risorse destinate alla
cooperazione italiana allo sviluppo;
a sostenere nelle sedi internazionali, a partire dalle istituzioni europee,
lintroduzione di sistemi di tassazione delle transazioni finanziarie internazionali,
destinando il gettito derivante alla cooperazione allo sviluppo, ed a promuovere
lelaborazione di regole per prevenire e controllare gli effetti negativi della
liberalizzazione dei mercati finanziari sulle economie dei paesi più poveri;
a proseguire nellazione sviluppata in ambito OCSE sul contrasto al crimine
organizzato transnazionale, anche attraverso la lotta alla concorrenza fiscale illecita;
a sostenere la necessità della ratifica e della entrata in vigore del Protocollo di
Kyoto, prima della conferenza dellONU su ambiente e sviluppo di Johannesburg del
2002;
a sviluppare, a partire dai risultati delle diverse iniziative già assunte in sede
parlamentare, una agenda italiana per la riforma e la democratizzazione delle istituzioni
finanziarie internazionali.