TINO BEDIN

Lettera dal Senato. 105 / 29 marzo 2006
Il voto serve ad un futuro adeguato alle speranze

Portate al seggio anche i vostri ragazzi
I cittadini di Baone mi hanno aiutato a mantenere gli impegni presi cinque anni fa

di Tino Bedin

Cari abitanti di Baone, tra domenica 9 e lunedì 10 aprile ritorna il giorno in cui ogni cittadino vota in proprio.
Voi, cittadine e cittadini di Baone, assieme a decine di migliaia di persone che abitano tra l'Adige e i Colli Euganei, siete stati come me per cinque anni al Senato. Avete avuto voce, utilizzando la mia parola. Ora è di nuovo la vostra parola che conta.

Confrontare la vita con le scelte del governo. Il voto è un momento di verità per chi è stato eletto. Cinque anni sono sufficienti per giudicare un governo. Il voto appunto serve a giudicare la capacità di governare, le conseguenze delle scelte, le intuizioni o le furbizie, le reazioni alle difficoltà inattese o le presuntuose certezze di avere ragione. Ciascun cittadino, nella sua famiglia, nel suo lavoro, metterà nel voto l'esperienza diretta vissuta in questi cinque anni e la condizione in cui ora vive.
Io ho fatto per cinque anni in Senato una convinta opposizione al governo di centrodestra; non ho dubbi sul giudizio negativo: sia che pensi ai rischi per la pace con i militari italiani mandati in Iraq, sia che ricordi la lunga serie di condoni fiscali e ambientali, sia che misuri le tasse (fatte pagare meno a chi ha più soldi), sia che consideri la salute che si paga sempre più direttamente e non attraverso la fiscalità, sia che guardi i lavori senza certezze e con pochi diritti dei miei amici più giovani.
Sono situazioni di vita che bastano ed avanzano per un giudizio negativo, anche senza che ci metta la contrapposizione politica.

La precarietà inghiotte gli entusiasmi. Il voto è un momento di verità anche per ciascun cittadino. È utile per verificare se il voto precedente ha dato i risultati che ci si aspettava. È importante per costruire le condizioni di un futuro adeguato alle speranze.
È guardando al futuro che mi permetto di chiedere alle famiglie di Baone di votare perché il prossimo Presidente del Consiglio sia Romano Prodi.
Mi rivolgo proprio alle famiglie e non solo agli elettori e alle elettrici singolarmente, perché il voto del 9 e 10 aprile riguarda anche chi non vota, riguarda principalmente i nostri ragazzi.
Essi si ritrovano con meno futuro a disposizione di quanto non ne abbiano avuto mamme e papa, nonni e zii. Guardano avanti e vedono la nebbia di una scuola che li costringe a procedere a tentoni quando ancora non sanno quale sia la loro strada. Mettono i piedi nel lavoro e affondano nella precarietà che inghiotte entusiasmi e sfide.

Per non "perdere" una generazione. L'Unione di centrosinistra guidata da Romano Prodi ha messo all'inizio e al centro del programma di governo dei prossimi cinque anni una scuola adeguata ed una "buona occupazione" per i giovani, nella convinzione che l'Italia non può "perdere" una generazione, se non vuole rischiare di approfondire il divario con buona parte delle società europee.
Le urla che ci arrivano da Parigi e da tutta la Francia ci avvertono che la condizione giovanile è il tema centrale delle scelte politiche di questi anni. Solo una coalizione politica che fonda le scelte nella solidarietà e adotta come metodo il dialogo civile e sociale è in grado di ascoltare quelle voci e di trasformare queste esigenze in leggi.
Romano Prodi ha dimostrato, come presidente del Consiglio italiano e come presidente dell'Unione europea, di essere un governante capace di mantenere gli impegni e di ottenere le alleanze giuste anche per sfide difficili come quelle che l'Europa ha vinte sotto la sua guida. Per questo credo sia una buona prospettiva per l'Italia averlo di nuovo alla guida del governo.

Discorsi lontani dagli Euganei. Per raggiungere questo obiettivo è necessario votare per una delle liste del centrosinistra che tutte insieme lo riconoscono come propria guida, dopo che oltre quattro milioni di italiani - tra cui moltissimi cittadini di Baone - lo hanno scelto attraverso le elezioni primarie. Una legge elettorale sbagliata impedisce che ci sia un solo simbolo del centrosinistra; così come questa stessa legge ha rubato ai cittadini la possibilità di scegliersi una persona che li rappresentanti e ha spostato lontano dai bisogni del territorio i temi della campagna elettorale.
Ho invece in mente la bella campagna elettorale che proprio cinque anni fa abbiamo fatto Francesco Corso ed io, parlando di temi che toccano i Colli Euganei e prendendo personalmente impegni con i cittadini che li abitano.
Quegli impegni ho cercato di mantenere, pur dall'opposizione, nei miei cinque anni al Senato. A ricordarmeli, ad aggiornarli, hanno provveduto i vostri amministratori comunali, da ultimo il vostro sindaco Antonella Buson. Di questo li ringrazio, perché essere di parola quando si fa politica ha qualche difficoltà: la vicinanza vostra - cari cittadini di Baone - me lo ha permesso. Sarà il bel ricordo di questi anni.

Tino Bedin

Padova, 29 marzo 2006


30 marzo 2006
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