Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, ha approvato il 29 luglio scorso in prima lettura lo schema di decreto legislativo che recepisce nell'ordinamento italiano la direttiva 2019/633, sulle pratiche sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agricola e alimentare. Il provvedimento dovrà essere votato (entro tre mesi) dalle commissioni Agricoltura di Camera e Senato, per poi tornare in Consiglio dei ministri per l'approvazione definitiva. Da notare che la legge di recepimento avrebbe dovuto essere adottata entro il primo maggio di quest'anno. Oltre all'Italia, non hanno adempiuto Belgio, Estonia, Spagna, Cipro, Austria, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia: 10 paesi su 27.
Il 20 aprile scorso era stata approvata la legge delega. Lo schema di decreto approvato in prima lettura ne codifica le disposizioni, che qui riassumiamo.
1) Adottare le necessarie modificazioni e integrazioni alla normativa vigente in materia, ferma restando l'applicabilità della disciplina a tutte le cessioni di prodotti agricoli e agroalimentari indipendentemente dal fatturato aziendale.
2) Mantenere e definire più dettagliatamente i principi di buone pratiche commerciali di trasparenza, buona fede, correttezza, proporzionalità e reciproca correspettività.
3) Prevedere che i contratti di cessione dei prodotti agricoli e alimentari siano stipulati obbligatoriamente in forma scritta e prima della consegna.
4) Prevedere tra le pratiche commerciali sleali vietate le vendite dei prodotti agricoli e alimentari attraverso il ricorso a gare e aste elettroniche a doppio ribasso nonché la vendita a prezzi palesemente al di sotto dei costi di produzione.
5) Introdurre sanzioni efficaci, proporzionate e dissuasive entro il limite massimo del 10 per cento del fatturato realizzato nell'ultimo esercizio precedente all'accertamento.
6) Prevedere, apportando le opportune modifiche alle disposizioni interne vigenti, che l'Ispettorato centrale per la tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) sia designato quale Autorità nazionale di contrasto deputata alla vigilanza sulle disposizioni che disciplinano le relazioni commerciali in materia di prodotti agricoli, sull'applicazione delle disposizioni in esame e sull'applicazione delle relative sanzioni. La stessa Autorità può avvalersi dell'ausilio dell'Arma dei carabinieri e della Guardia di finanza.
7) Rivedere la disciplina delle vendite sottocosto, consentendo che, nel caso dei prodotti alimentari freschi e deperibili, tale tipologia di vendita sia ammessa solo nel caso in cui il prodotto sia invenduto a rischio deperibilità o nel caso di operazioni commerciali programmate e concordate in forma scritta, fermo restando il divieto di imporre al fornitore la perdita o il costo della vendita sottocosto.
8) Prevedere l'applicazione della normativa attuativa a favore di tutti i fornitori di prodotti agricoli e alimentari operanti in Italia indipendentemente dal fatturato.
30 agosto 2021
Per saperne di più
Direttiva (UE) 2019/633 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2019, in materia di pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agricola e alimentare
Legge 22 aprile 2021, n. 53 - Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea - Legge di delegazione europea 2019-2020
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