AGRICOLTURA

Per garantire sicurezza alimentare ad un'umanità
di 10 miliardi di persone

L'Agricoltura è una sola
La maggior parte dei soggetti convocati dalla Commissione Agricoltura
del Senato durante l'esame del disegno di legge sull'agricoltura biologica ha rimarcato che questo è solo uno dei metodi di coltivazione sostenibile

di Mariangela Ballo

L'Agricoltura è una sola. Questo è il titolo che uno dei soggetti convocati dalla Commissione Agricoltura del Senato durante l'esame del disegno di legge n. 988 Agricoltura con metodo biologico, ha dato al proprio contributo, intendendo dire che non è opportuno discriminare tra metodi di coltivazione, attribuendo supremazie (e dotazioni finanziarie) a un solo metodo. Il soggetto è la FISV Federazione Italiana Scienze della Vita, che così si definisce: "Coordinamento delle attività delle società scientifiche in campo nazionale ed internazionale per promuovere lo sviluppo della ricerca scientifica nelle Scienze della Vita". La fonte è dunque massimamente attendibile, cosa evidente anche dal fatto che ha sede presso il Dipartimento di Biologia e Biotecnologie Charles Darwin, Sapienza Università di Roma.

Su quali basi scientifiche ed economiche?
La precisazione è originata da quanto si afferma nell'articolo 1 del disegno di legge: "La produzione biologica è attività di interesse nazionale con funzione sociale e ambientale, in quanto settore economico basato prioritariamente sulla qualità dei prodotti, sulla sicurezza alimentare, sul benessere degli animali, sullo sviluppo rurale, sulla tutela dell'ambiente e dell'ecosistema e sulla salvaguardia della biodiversità, che concorre alla tutela della salute e al raggiungimento degli obiettivi di riduzione dell'intensità delle emissioni di gas a effetto serra [….] e fornisce in tale ambito appositi servizi eco-sistemici, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, nel rispetto dei vincoli derivanti dall'ordinamento dell'Unione europea [….]."
"Queste affermazioni - afferma il documento FISV - indicano chiaramente che nel DDL l'agricoltura biologica è privilegiata rispetto ad ogni altra forma di agricoltura, per quanto riguarda sicurezza e sostenibilità. Ma esistono basi scientifiche ed economiche che giustifichino tale conclusione?". Tutto il documento (in calce il link per raggiungerlo) dimostra il contrario. Lo stesso concetto, espresso in modo anche più articolato, è contenuto nel documento fornito alla Commissione del Senato dall'Istituto di bioscienze e biorisorse del CNR (Consiglio nazionale delle ricerche), e ancor più si trova nel "Contributo tecnico-scientifico" che 213 esperti hanno inviato alla Commissione e che si conclude con queste parole: "Riteniamo che esistano le ragioni necessarie e sufficienti perché si provveda a ritirare il Ddl, da ripresentare eventualmente solo dopo una profonda modifica nell'impianto e nei contenuti". Entrambi i documenti sono corredati da una lunga bibliografia.

Obiettivi di sostenibilità ambientale e socio-economica
Un altro gruppo di 66 fra docenti universitari, ricercatori e imprenditori agricoli ha inviato analoga lettera che così conclude: "Il settore agricolo-alimentare sarà nei prossimi anni chiamato ad affrontare l'enorme sfida di garantire sicurezza alimentare ad un'umanità che nel 2050 raggiungerà i 10 miliardi di abitanti, che per oltre il 60% saranno inurbati, e in un contesto che vede la risorsa suolo sempre più limitata. Per vincere tale sfida non sarà sufficiente fare appello ai valori della tradizione ma si dovrà viceversa mirare ad una agricoltura integrata, intendendo con ciò un modello di agricoltura che integri in modo armonico le conoscenze e le migliori tecnologie che la ricerca scientifica mette a nostra disposizione oltre all'agronomia e all'agroecologia. Con riferimento a ciò, le tecnologie per molti versi obsolete usate nel biologico e alle quali fa riferimento la proposta di legge in discussione si pongono più che altro come uno sprone verso gli obiettivi di sostenibilità ambientale e socio-economica propri dell'agricoltura nel suo complesso".
Anche chi non condanna del tutto il disegno di legge individua tuttavia delle criticità da risolvere con la ricerca, come il CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'economia agraria), vigilato dal Ministero dell'Agricoltura, che auspica di trovare alternative al rame e di sperimentare combinazioni tra il biologico e altre pratiche agricole sostenibili. Nel Bioreport 2019 è infatti affermato: "La strategia recentemente lanciata dall'Unione europea Dal produttore al consumatore. Il nostro cibo, la nostra salute, il nostro pianeta, il nostro futuro (Farm to Fork Strategy, F2F; COM(2020) 381 final del 20.05.2020) prevede che la superficie biologica europea aumenti significativamente nei prossimi anni per raggiungere il picco inedito del 25% entro il 2030. Si tratta solo di una delle misure previste per realizzare un miglioramento apprezzabile della sostenibilità del sistema agroalimentare e consentire l'accesso ad alimenti sani e sostenibili. Tra le altre misure incluse nella strategia, si riportano infatti la riduzione dell'uso di pesticidi chimici e fertilizzanti di sintesi e l'introduzione di pratiche rispettose dell'ambiente, la lotta contro gli sprechi, il rafforzamento della ricerca e dell'innovazione lungo la filiera".

Terre coltivate o foreste e praterie naturali?
L'invocazione a non ritenere il metodo biologico l'unico in grado di salvare il pianeta, oltre che poggiare su evidenze scientifiche, richiama anche danni collaterali che tale metodo arrecherebbe se fosse praticato in larga scala.
Il Gruppo SETA, composto da ricercatori, docenti, tecnici, agricoltori, comuni cittadini, ha espresso queste convinzioni in una lettera, a firma del presidente Luigi Mariani, docente dell'Università Statale di Milano, inviata ai parlamentari, in cui si afferma tra l'altro: "Le coltivazioni biologiche sono meno sostenibili sul piano ambientale rispetto a quelle con metodo convenzionale/integrato. Ciò perché producono, a parità di superficie, dal 20 al 70% in meno, per cui la loro estensione generalizzata richiederebbe dal 20 al 70% in più di terre coltivate con immani distruzioni di foreste e praterie naturali; rispetto all'agricoltura convenzionale il biologico presenta emissioni di gas serra per unità di prodotto superiori del 50% in pisello e del 70% in frumento; i prodotti biologici sono commercializzati a prezzi fino al 150% più elevati rispetto agli analoghi prodotti convenzionali, il che dovrebbe indurre a riflettere sulle ripercussioni economiche per il consumatore (o per lo Stato, quando si parla di mense scolastiche obbligate ad approvvigionarsi solo di prodotti bio)".
Infine segnaliamo due documenti esaustivi della problematica.
Il primo è Note al testo unificato sull'agricoltura biologica - per una condivisa attenzione ai temi dell'innovazione in agricoltura, sottoscritto da 66 fra docenti universitari, ricercatori e imprenditori agricoli. La lista dei firmatari è riportata in calce al documento.
Il secondo è l'audizione al Senato della Federazione italiana dottori in agraria e forestali (FIDAF).
Entrambi i documenti sono esaustivi della materia.

12 gennaio 2021

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Per saperne di più
Disegno di legge n. 988 "Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell'acquacoltura con metodo biologico"
FISV - Osservazioni riguardo Il Disegno di Legge "Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell'acquacoltura con metodo biologico"
Consiglio Nazionale delle Ricerche - Istituto di Bioscienze e BioRisorse "Commenti al DDL 988 biologico"
CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'economia agraria) - BioReport 2019
Gruppo SETA (Scienze e Tecnologie per l'Agricoltura) - I molti punti critici DDL 988 sul biologico - lettera aperta ai Parlamentari
Note al testo unificato sull'agricoltura biologica - per una condivisa attenzione ai temi dell'innovazione in agricoltura, sottoscritto da 66 fra docenti universitari, ricercatori e imprenditori agricoli
Federazione italiana dottori in agraria e forestali (FIDAF) - Osservazioni, commenti e proposte sul ddl numero 988 in materia di agricoltura biologica



25 gennaio 2021
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