L'UMANITÀ

ANTOLOGIA

La guerra in Ucraina

Avvenire
11 dicembre 2022

Marco Tarquinio

Le tregue spontanee nella Notte santa del primo anno della Grande Guerra

C'è già un bel film da vedere insieme per questo Natale
Gli uomini schierati per uccidersi misero da parte le armi
e cantarono insieme
Adeste fideles


    "Avvenire è pronto a contribuire al lancio mediatico dell'iniziativa, e oso pensare che non saremmo del tutto soli", scrive il direttore Marco Tarquinio.
    L'iniziativa è così riassunta dallo stesso quotidiano:
    Un lettore propone di organizzare addirittura una simultanea su canali tv e circuiti cinematografici con "Joyeux Noël - Una verità dimenticata dalla storia", commovente racconto delle tregue spontanee e delle celebrazioni tra nemici che avvennero nella Notte Santa del primo anno della Grande Guerra. Chi ha il coraggio di aderire?
    Aderisco subito, in modo che Avvenire e il direttore Marco Tarquinio non siano del tutto soli. Il motivo è lo stesso di Tarquinio: "Sogno, come tantissimi, il miracolo di una tregua di Natale, chiunque sia a deciderla e a incominciarla. (…) Anche le tregue possono essere contagiose. E riescono spesso a diventare i poveri semi di una pace da coltivare e custodire con umiltà, con pazienza e con visione".
    "La tregua di Natale 1914 è un bel film. Facciamone il film di Natale del 2022" è il titolo della risposta di Marco Tarquino, da cui ricaviamo la "scheda" del film.

È stato girato dal regista francese Christian Carion nel 2005, il suo titolo è "Joyeux Noël - Una verità dimenticata dalla storia". È ambientato nelle trincee del dicembre 1914 e racconta una delle tregue spontanee che nel Natale di quell'anno annunciarono al mondo e agli alti comandi politici e militari di Francia, Gran Bretagna e Germania che qualcosa di nuovo stava accadendo sul "fronte occidentale" di un conflitto che s'era acceso da appena cinque mesi, che sarebbe stata chiamata Grande Guerra e che papa Benedetto XV nell'agosto del 1917 avrebbe definito, in modo doloroso e indimenticabile, l'"inutile strage". Gli uomini schierati per uccidersi misero da parte le armi e cantarono il Natale insieme sulle note di Stille Nacht e di Adeste fideles. Celebrarono insieme la nascita di Cristo. In qualche caso improvvisarono anche partite di calcio, disarmando lo scontro, ritualizzandolo giocosamente e rendendolo inoffensivo.
Qualcosa di così nuovo e potente che i "signori della guerra" corsero ai ripari, irrogando punizioni e trasferendo e riorganizzando i reparti militari protagonisti delle tregue spontanee.
La cosa immensa di quegli eventi fu che nessuno li aveva programmati e nessuno li coordinava, ma avvennero, dentro un anelito e un "respiro" umano e cristiano che nei mesi e anni successivi quella guerra - come ogni guerra - avrebbe tentato di soffocare nei modi più orribili, e purtroppo con successo.
Nel 1915 le tregue spontanee di Natale furono molte di meno o vennero rifiutate da una delle parti. E dal 1916 l'immane carneficina non conobbe soste.

Estratto e titolazione a cura della redazione di Euganeo.it



Aggiornamento
11 dicembre 2022
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