"Avvenire è pronto a contribuire al lancio mediatico dell'iniziativa, e oso pensare che non saremmo del tutto soli", scrive il direttore Marco Tarquinio.
L'iniziativa è così riassunta dallo stesso quotidiano:
Un lettore propone di organizzare addirittura una simultanea su canali tv e circuiti cinematografici con "Joyeux Noël - Una verità dimenticata dalla storia", commovente racconto delle tregue spontanee e delle celebrazioni tra nemici che avvennero nella Notte Santa del primo anno della Grande Guerra. Chi ha il coraggio di aderire?
Aderisco subito, in modo che Avvenire e il direttore Marco Tarquinio non siano del tutto soli. Il motivo è lo stesso di Tarquinio: "Sogno, come tantissimi, il miracolo di una tregua di Natale, chiunque sia a deciderla e a incominciarla. (…) Anche le tregue possono essere contagiose. E riescono spesso a diventare i poveri semi di una pace da coltivare e custodire con umiltà, con pazienza e con visione".
"La tregua di Natale 1914 è un bel film. Facciamone il film di Natale del 2022" è il titolo della risposta di Marco Tarquino, da cui ricaviamo la "scheda" del film.
È stato girato dal regista francese Christian Carion nel 2005, il suo titolo è "Joyeux Noël - Una verità dimenticata dalla storia". È ambientato nelle trincee del dicembre 1914 e racconta una delle tregue spontanee che nel Natale di quell'anno annunciarono al mondo e agli alti comandi politici e militari di Francia, Gran Bretagna e Germania che qualcosa di nuovo stava accadendo sul "fronte occidentale" di un conflitto che s'era acceso da appena cinque mesi, che sarebbe stata chiamata Grande Guerra e che papa Benedetto XV nell'agosto del 1917 avrebbe definito, in modo doloroso e indimenticabile, l'"inutile strage". Gli uomini schierati per uccidersi misero da parte le armi e cantarono il Natale insieme sulle note di Stille Nacht e di Adeste fideles. Celebrarono insieme la nascita di Cristo. In qualche caso improvvisarono anche partite di calcio, disarmando lo scontro, ritualizzandolo giocosamente e rendendolo inoffensivo.
Qualcosa di così nuovo e potente che i "signori della guerra" corsero ai ripari, irrogando punizioni e trasferendo e riorganizzando i reparti militari protagonisti delle tregue spontanee.
La cosa immensa di quegli eventi fu che nessuno li aveva programmati e nessuno li coordinava, ma avvennero, dentro un anelito e un "respiro" umano e cristiano che nei mesi e anni successivi quella guerra - come ogni guerra - avrebbe tentato di soffocare nei modi più orribili, e purtroppo con successo.
Nel 1915 le tregue spontanee di Natale furono molte di meno o vennero rifiutate da una delle parti. E dal 1916 l'immane carneficina non conobbe soste.
Estratto e titolazione a cura della redazione di Euganeo.it |