TINO BEDIN |
Lettera dal Senato. 87 / 8 agosto 2004 Una gara d'appalto pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale La sentinella della caserma non porterà le stellette Vigilanti a protezione delle installazioni militari italiane. È l'inizio di una nuova privatizzazione, quella della sicurezza? Dall'Iraq abbiamo saputo che si può fare... di Tino Bedin Cari amici,
la professionalizzazione delle nostre Forze Armate è decisa ma non ancora operativa e già si fanno passi verso la privatizzazione della difesa e della sicurezza anche in Italia. La legge sulla sospensione della leva obbligatoria a partire dall'1 gennaio del 2005, approvata dai due rami del Parlamento prima delle ferie, non è ancora stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. Invece sulla Gazzetta Ufficiale del 2 agosto è stato pubblicato il bando di gara per l'aggiudicazione del "servizio di vigilanza e custodia d'installazioni militari dislocate sul territorio nazionale". Bandita dalla Direzione generale del Commissariato e dei Servizi generali del ministero della Difesa, la gara di appalto apre la porta al controllo privato degli impianti delle forze armate. A chiedere "Chi va là?" dalle garitte delle caserme non sarà più un militare con le stellette della Repubblica, ma un "vigilante" con le mostrine della sua compagnia privata.
Anche Trenitalia dovrà pagarsi i vigilanti? Comincio dall'interesse generale. Già la decisione di privatizzare i servizi di controllo agli imbarchi aeroportuali è stata oggetto di ripensamenti dopo l'11 settembre ed anche di riorganizzazioni: dopo di allora si sono ripotenziate le postazioni di Polizia, pur senza ritornare indietro nella scelta. In ogni caso gli aeroporti sono formalmente spazi gestiti dai privati, che se ne devono far carico. Ma se ora lo Stato rinuncia alla vigilanza e custodia diretta su installazioni strettamente pubbliche, quali sono gli impianti militari, cosa possono aspettarsi i cittadini?
Una delle tante lacune della legge sulla leva. Sul terreno specificamente militare, questa privatizzazione della sicurezza appare in Gazzetta Ufficiale mentre l'opinione pubblica è interessata da due fatti: la fine della leva obbligatoria in Italia e la sempre più chiara presenza di forze di sicurezza di multinazionali private in Iraq.
Anche le multinazionali all'appalto italiano? IIl contenuto politicamente più preoccupante di questa "piccola notizia" d'agosto è tuttavia il rischio che anche l'Italia si avvii sulla strada che ha già portato gli Stati Uniti a privatizzare parti rilevanti della sicurezza e della difesa. Il conflitto iracheno ha messo sotto i riflettori una situazione di cui non era nota all'opinione pubblica la dimensione. Ci sono vere e proprie multinazionali della sicurezza, che si stanno avviando a detenere il monopolio di alcuni servizi militari e di sicurezza, un tempo di esclusiva competenza degli Stati. I loro servizi non si limitano al supporto logistico, ma comprendono anche la pianificazione operativa e l'addestramento militare. Tino Bedin Padova, 8 agosto 2004
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8 agosto 2004 tb-088 |
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