SCUOLA |
ANTOLOGIA I più bravi |
|
Alfonso D'Ambrosio - "La normativa prevede la valorizzazione delle eccellenze nella scuola, ma premiare gli studenti meritevoli con del denaro è una scelta sbagliata. Anche perché una volta finito il bonus dei 100 euro, tutto torna come prima e al ragazzo questo premio non offre alcuna possibilità di crescita". È il parere del dirigente scolastico dell'Istituto comprensivo di Lozzo Atestino, Cinto Euganeo e Vo', Alfonso D'Ambrosio, sulla decisione dell'istituto Scalcerle di un bonus con soldi a chi ha la media del 9. D'Ambrosio è definito un dirigente a dir poco innovativo che ha portato nell'istituto sui Colli Euganei una serie di cambiamenti che non sempre hanno trovato il consenso dei colleghi e anche un aumento degli iscritti, che sono passati nell'ultimo anno da 661 a 758. "Sono dell'avviso che i più bravi devono mettere il loro talento a disposizione dei compagni e della comunità - prosegue il preside sul caso Scalcerle - In che modo? Dando loro la possibilità di avere gli strumenti necessari per approfondire la conoscenza delle materie in cui eccellono, di tenere delle lezioni in classe assieme ai docenti. È sbagliato premiare il bel voto con i soldi". Nereo Tiso - "Per quanto tempo ancora si dovrà parlare dei 100 euro dati agli studenti "meritevoli" dell'Istituto Scalcerle di Padova? Vorrei sfidare chiunque a dire che le scuole, i docenti, non sono attenti agli studenti che hanno difficoltà". In difesa dello Scalcerle si alza la voce dell'ex insegnante Nereo Tiso. Conclude Tiso: "L'articolo 34 della Costituzione parla di "capaci e meritevoli" per cui è necessario rimuovere gli ostacoli perché possano raggiungere i gradi più alti degli studi. La domanda è: chi sono i capaci e i meritevoli? Appiattire non fa bene a nessuno, né ai più bravi né ai meno bravi, né a chi se la "cava". Cerchiamo di vedere in questi ragazzi dei compagni di classe, degli amici, spesso riconosciuti come più "bravi" anche dai loro vicini di banco. Pensiamo anche a questi ragazzi come disponibili ad aiutare i loro compagni - peer education - più in difficoltà. Quindi pensiamo ai ragazzi che sono l'anima della scuola e che sono tutti diversi, per fortuna". Estratto e titolazione a cura della redazione di Euganeo.it |
Aggiornamento 18 aprile 2023 |
Scrivi
a Tino Bedin Tino Bedin |