IN DIALOGO TRA CITTADINI |
Belluno, 1 dicembre 2001 | |
Un "telefono-amico" per la segnalazione degli insegnanti Un deputato vuol sapere chi dice male di Berlusconi a scuola Docenti preoccupati, ma il governo minimizza |
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Gentilissimo senatore Bedin,
la ringrazio, innanzi tutto, per le interessanti lettere che periodicamente mi invia dal Senato. Poiché vivo nel mondo della scuola, vorrei segnalarle una notizia che mi ha molto colpito, pubblicata su parecchi quotidiani. Mi riferisco, in particolare, all'iniziativa di un parlamentare bolognese di Forza Italia denominata: "Telefono-amico" di cui lei sarà certamente al corrente. A questo punto, mi aspetto che il prossimo passo sia la registrazione su videocassetta delle lezioni di ciascun docente e successivo vaglio della censura. Cosa succederà, gentilissimo senatore, alla scuola e, in particolare, alla scuola pubblica? Di questo passo dove arriveremo? Augurandole un buon lavoro di opposizione al Senato, del quale tutto il Paese ha estremo bisogno, le invio i miei più cordiali saluti. |
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Prof. Riccardo Crescenzi | |
Risponde Tino Bedin Caro professore, io ho fiducia negli insegnanti; negli insegnanti della scuola italiana (tra gli "insegnanti" metto anche i presidi, i direttori didattici - quelli insomma che oggi si chiamano dirigenti): essi costituiscono una fra le più importanti risorse della società italiana. Molti fra loro - spesso in più motivati dalla spinta educante - si sono sentiti "sfruttati" dal programma dell'Ulivo nella scorsa legislatura. So che avevano ragione: avevano il diritto di essere protagonisti nel progetto e non solo nella realizzazione. Adesso però - come lei teme - i rischi non riguardano solo gli insegnati, ma la società. Ed io ho fiducia che le persone che hanno scelto di educare nella scuola di tutti, si stanno preoccupando per tutti. Con questo non voglio dire che - come è avvenuto spesso negli anni della legislatura dell'Ulivo - noi dell'opposizione butteremo il peso sulle loro, sulle vostre spalle. Voglio dire che ci avete a fianco e - per quanto è di nostra competenza - davanti ed in prima linea, nella consapevolezza che nella scuola, con gli insegnanti i genitori e gli studenti, si gioca la nostra democrazia sostanziale. Detto questo, pubblico la notizia cui lei si riferisce, perché i lettori di Euganeo.it comprendano le sue preoccupazioni. Il Nuovo, 3 novembre 2001 "In classe propaganda contro Berlusconi" "In classe gli insegnanti denigrano il Presidente del Consiglio". E un deputato bolognese apre un "punto di ascolto" per ricevere le denunce. BOLOGNA - Un punto di ascolto a disposizione dei genitori che vogliano denunciare casi di ''propaganda politica contro il governo Berlusconi'' avvenuti nelle classi dei figli. E' quanto sta organizzando un deputato bolognese di Forza Italia, Fabio Garagnani, che denuncia come in molte scuole del Bolognese si siano verificati casi di vera e propria denigrazione del Presidente del Consiglio da parte degli insegnanti verso gli alunni. ''Sono sempre più i casi - afferma Garagnani - di insegnanti che, in licei e istituti superiori di Bologna e provincia, traggono spunto da argomenti quotidiani, anche i più banali, per denigrare pesantemente il Presidente del Consiglio e la sua azione di governo. Per non parlare - sottolinea - di coloro che prendono le parti dei talebani contro gli Stati Uniti o di quanto avvenuto durante le elezioni politiche del maggio scorso, quando non si esitò ad affiggere sulle porte delle classi volantini contro la Casa delle Libertà. Garagnani sottolinea come la libertà di insegnamento sia garantita dalla Costituzione, ma di fronte a episodi come quelli riferiti - aggiunge - ''non posso fare finta di nulla''. Da qui la decisione di aprire un 'punto di ascolto' presso la segreteria del partito a Palazzo D' Accursio (Garagnani è anche consigliere comunale) e l' annuncio della presentazione di una interpellanza al governo. Il commento di Bruno Gambardella A integrazione della notizia, ecco la lettera-commento che è arrivata al sito euganeo.it da numerosi lettori. Ho scelto per tutti quella di Bruno Gambardella. Dio salvi la scuola !!Sentite questa mail mi è arrivata oggi, abbiamo provato ed è vero, risponde forza Italia, hanno anche fornito un numero di cellulare, eccolo 335 8179528, a questo non abbiamo chiamato!! La notizia è di quelle che non si possono tralasciare: domenica 4 novembre il quotidiano di Bologna, Il Resto del Carlino, ha pubblicato col debito risalto la notizia che il locale responsabile di Forza Italia, Garagnani, incredulo e contrariato, alla notizia che nelle scuole superiori si "parli male" di Berlusconi e del suo governo, ha aperto alle "sacrosante rimostranze e denunce di studenti e genitori" un punto d'ascolto telefonico, che credo vi farà piacere conoscere: 051/204548. A questo numero è possibile confidare i nomi dei reprobi docenti, faziosi e manipolatori di giovanili coscienze. Non aggiungo commenti... Ci ho pensato un po' su e poi, ancora incredulo, oggi pomeriggio ho telefonato al famigerato numero 051/204548. Mi ha risposto una voce di donna: "Qui Forza Italia, dica". "E qui che si denunciano quelli che parlano, a scuola, male di Berlusconi?", chiedo. Mi risponde: "Sì, è qui il punto di raccolta delle denunce stabilito dall'onorevole Gargagnani. Dica". NON CI POSSO CREDERE!! (scusate l'urlo!). Roba che forse avviene ancora solo sotto le più atroci dittature! Roba da inorridire! Provate per credere... Ciao a tutti. Per completezza di formazione, ecco la posizione "ufficiale" del governo. Da Il Resto del Carlino ed. Bologna del 30 novembre 2001 Il governo scende in campo e difende «Telefono-amico». Il governo difende «Telefono amico» dell'on. Fabio Garagnani (FI) (nella foto) e la sinistra esprime delusione e insoddisfazione. Garagnani ha messo a disposizione un numero di telefono per chiunque voglia segnalare esperienze di metodica e faziosa propaganda politica attuata da insegnanti durante l'orario scolastico. E, secondo Valentina Aprea, sottosegretario all'Istruzione che ha risposto a un'interpellanza dell'on. Giovanna Grignaffini (Ds) «l'iniziativa di Garagnani rientra nell'ambito della normale attività di un parlamentare. E al ministero non è giunta alcuna protesta ufficiale da parte degli organi scolastici competenti». E il parlamentare bolognese a questo punto rilancia promettendo «non uno, ma dieci telefoni-amici. E' ridicolo — afferma Garagnani — che i burocrati della scuola pretendano di condizionare il mio lavoro di rappresentante dei cittadini. Ed è proprio per questo che il telefono-amico moltiplicherà i propri sforzi. Alcuni insegnanti hanno inteso il proprio ruolo non come educatori ma come indottrinatori — dice ancora — e questo è un problema che esiste, e le oltre 400 telefonate non anonime lo confermano, per il quale bisogna trovare una soluzione. Scandalosa non è la mia iniziativa, ma scandalosa è la solita arroganza con cui alcuni esponenti della sinistra reagiscono quando si invade un terreno che ritengono di loro esclusiva competenza». |
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2 dicembre 2001 sc-007 |
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