IN DIALOGO TRA CITTADINI |
Monselice (Padova), 16 ottobre 2001 | |
Due "provocazioni" di un insegnante La formazione critica della scuola statale preoccupa l'attuale governo? "Il nostro primo interesse è l'educazione dell'allievo" |
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Caro senatore, ho letto con
interesse la tua lettera a proposito di Finanziaria e Scuola, anche perché mi vede
particolarmente coinvolto come insegnante della Scuola Statale. |
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Giuliano Polato |
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Risponde Tino Bedin Caro Polato, hai fatto bene a porre un tema del quale spesso solo si sussurra. Nella Finanziaria del resto un qualche rischio di contrapposizione tra Scuola statale e Scuola privata si può cogliere e quindi il tuo intervento è di estrema attualità. La strada giusta è quella che lUlivo ha aperta con grande coraggio da parte di tutte le sue componenti: la strada del servizio pubblico integrato, al quale partecipano con gli stessi doveri vari gestori. Sottolineo gli stessi doveri: a cominciare da quelli nei confronti delle garanzie sociali per gli insegnanti e della loro selezione, come tu sottolinei in una parte che della lettera che ho sintetizzata. Anche sulla tua seconda "provocazione" cè da riflettere. Io credo che oggi chi vuole può farsi unidea della realtà per decidere. Sono anche convinto che la formazione scolastica è indispensabile: non da oggi, ma da quando faccio il mio mestiere di giornalista, ho sempre sostenuto che a scuola dovreste poter insegnare anche la grammatica e la sintassi del linguaggio televisivo e del linguaggio giornalistico, in modo che i cittadini possano capire dove unimmagine o una notizia li vuole portare. |
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16
ottobre 2001 sc-005 |
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al senatore Tino Bedin |