RASSEGNA STAMPA

La Repubblica,
23 ottobre 2001

Braccio di ferro sull'Airbus Solana a Roma: ripensateci
Il commissario europeo ne parla anche a Ciampi Imbarazzo di Martino ma l'aereo costa troppo

di Vincenzo Nigro

ROMA - "L'Italia ha già rinunciato all'aereo da trasporto militare europeo, ma non può essere il ministro della Difesa a dirlo: lui di aerei ne vorrebbe altri 100, ma non ci sono i soldi, e Martino non vuole passare per l'affossatore di un progetto della Difesa Europea che l'Italia non può permettersi nel suo bilancio". Un collaboratore del ministro della Difesa sintetizza così la giornata di ieri, quella in cui l'Airbus A400M ha rischiato di esplodere tra i piedi dei ministri del governo Berlusconi come un nuovo esempio di scelta antieuropea. La notizia, dunque, è confermata: l'Italia il 16 novembre non firmerà l'impegno formale per l'acquisto di 16 A400, l'aereo da trasporto militare che l'Airbus potrà consegnare a partire dal 20072010. Di A400 Martino ieri mattina aveva parlato con Javier Solana: il ministro degli Esteri della Ue è intervenuto dopo l'anticipazione filtrata dal Consiglio dei Ministri italiano di giovedì scorso. Per giustificare l'esclusione dell'Italia dal prevertice FranciaGermaniaGran Bretagna del giorno successivo, Berlusconi ai suoi ministri aveva rivelato che "l'Italia è stata esclusa dal prevertice dalla Francia perché i francesi non accettano la nostra rinuncia all'A400". Solana ha chiesto a Martino di pensare al valore simbolico che la scelta dell'A400 ha per i paesi Ue che vogliono rafforzare la Difesa comune. Fra mille cautele, l'inviato della Ue ha affrontato il discorso anche con il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Fonti del Quirinale dicono che, con Ciampi, Solana ha parlato innanzitutto di Medio Oriente e di riforma delle strutture dell'Unione; quando ha fatto un accenno all'aereo militare, il presidente gli ha risposto che seguirà la questione, ma ha anche aggiunto che i vincoli di bilancio impongono la massima attenzione ad ogni spesa, anche per la Difesa. E in effetti la Difesa, la stessa Aeronautica militare, ormai da mesi, hanno fatto sapere alla presidenza del Consiglio e allo stesso ministro del Tesoro che dal punto di vista operativo "l'A400M non è una priorità irrinunciabile". Dice a Repubblica un alto ufficiale dell'Aeronautica: "Stanno entrando in linea i primi C130J dei 22 che ci siamo già impegnati ad acquistare restituendo i vecchi C130 che la casa costruttrice rimetterà sul mercato dell'usato. Finmeccanica inoltre ci venderà una decina di C27 "Spartan", il modello riveduto e corretto dell'italiano G222: avere una terza linea di aerei da trasporto è un nonsenso operativo e logistico, anche se potrebbe avere un senso politico, ma in questo caso bisogna capire quanto costerebbe al bilancio dello Stato". Dopo le assai diplomatiche pressioni di Javier Solana, c'è da capire se altri partner europei lavoreranno sull'Italia perché mantenga il suo orientamento (non c'è mai stato un impegno formale) a favore dei 16 A400. Ieri molti deputati dell'opposizione, soprattutto gli ex responsabili della politica industriale e militare dei governi dell'Ulivo, sono intervenuti per contestare la scelta di Berlusconi. Dice Marco Minniti, ex sottogretario alla Difesa e "ministro ombra" per i Ds: "L'A400 è un progetto fondamentale per l'Italia, abbandonarlo sarebbe un pregiudizio per l'ingresso del paese nel consorzio Airbus e metterebbe il nostro paese fuori dalla cooperazione industriale e dalla Difesa comune". Enrico Letta, ex ministro dell'Industria, dichiara che "l'evasività del ministro Martino appare una conferma dell'abbandono del progetto: è una posizione grave, che il governo non sembra neppure avere il coraggio di assumere ufficialmente". Nelle prossime ore toccherà a qualcuno dei ministri del governo Berlusconi: vedremo chi avrà il compito di abbattere l'aereo "europeo".

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24 ottobre 2001
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