RASSEGNA STAMPA

Il Sole 24 Ore
30 luglio 2004
di Chiara Conti

Servizio di leva - La Camera ha approvato in via definitiva la sospensione anticipata dal 2005
Nell'esercito solo i volontari
Partiranno ancora i nati entro il 1985 - Critiche sulla "riserva" nei concorsi delle Forze dell'ordine - Escluso anche chi ha chiesto il rinvio per motivi di studio - Martino: "Una legge che va a vantaggio di giovani e Forze armate"

Questa volta ci siamo. Dopo ben 143 anni di storia nell'ordinamento italiano, l'"addio alle armi" ci sarà e con due anni di anticipo (l'abolizione del servizio militare obbligatorio era infatti prevista per il 2007). Il primo gennaio 2005 si chiuderà un'epoca e se ne aprirà una nuova: la fine del servizio di leva obbligatorio e il battesimo per l'arruolamento volontario, in linea con il progetto di un esercito "professionale".
Ieri, l'Aula della Camera dei deputati, a larga maggioranza "trasversale", ha approvato definitivamente il disegno di legge (4233-B), relativo alla "Sospensione anticipata del servizio obbligatorio di leva" proposto dallo stesso ministro della Difesa Antonio Martino, rigettando tutti gli emendamenti proposti. I voti a favore, da parte della maggioranza e della lista unitaria (Ds, Margherita e Sdi), sono stati in totale 433, 17 quelli contrari di Rifondazione comunista, 7 gli astenuti (deputati Verdi). In base al nuovo provvedimento - che consta di 33 articoli e resta identico al testo approvato al Senato la settimana scorsa - l'obbligatorietà della leva termina con i nati entro il 1985. Chi, invece, ha ottenuto il rinvio per ragioni di studio, non dovrà più partire per il servizio militare.
Iter parlamentare. Il provvedimento, dopo essere stato approvato alla Camera, in prima lettura il 5 novembre 2003, il 21 luglio, ha ottenuto il via libera del Senato che però ha licenziato il testo apportando alcune modifiche. Pertanto l'articolato è tornato a Montecitorio per l'approvazione finale.
Dal 2005 militari solo per volontà. A partire dal prossimo anno l'arruolamento nelle Forze armate sarà esclusivamente su base volontaria (i requisiti soggettivi restano gli stessi, ma l'articolo 4 fissa il minimo di età a 18 anni compiuti e non più 17). Gli ultimi a prestare il servizio di leva obbligatorio partiranno il prossimo dicembre e saranno i nati entro il 1985: è stato cioè stabilito il limite temporale che fa sì che i nati dal 1986 in poi non saranno più tenuti al servizio di leva obbligatorio (articolo 1).

Esercito "professionale". La legge anticipa di due anni la "professionalizzazione" delle Forze armate italiane, dal momento che il servizio di leva doveva essere sospeso del tutto a partire dal 2007. La nuova legge - già nella versione approvata nel precedente passaggio al Senato - ha poi affrontato il problema del mantenimento degli organici, individuando un meccanismo di reclutamento ad hoc: dal 2005, chi ha intenzione di intraprendere la carriera nelle Forze dell'ordine dovrà trascorrere obbligatoriamente un anno nelle Forze armate (si veda l'articolo sottostante). Vale a dire, per far parte dell'organico di Polizia e Carabinieri, ma anche per le file della Guardia di finanza, Guardia forestale e Vigili del fuoco, Corpo militare della Croce Rossa, occorrerà svolgere un anno in Esercito, Marina o Aeronautica (articolo 16). Ma questo periodo di servizio "obbligatorio" sarà retribuito: il compenso sarà pari a 850 euro al mese che dopo il primo trimestre lieviteranno a 980 euro. Obiettivo, una volta congedato l'ultimo contingente di leva, creare un esercito italiano di volontari e, pertanto, "professionale".

Reazioni. Soddisfazione è stata espressa dal ministro della Difesa Antonio Martino: "Oggi - ha detto Martino - è stato approvato un provvedimento epocale, che avvantaggia i giovani, che vedevano ritardato il loro ingresso nel mondo del lavoro a causa degli obblighi della leva, ma anche le forze armate che non possono permettersi di mandare in delicate missioni all'estero persone costrette a mettersi la divisa e che non hanno una preparazione adeguata".
Un risultato che, secondo Martino, è stato possibile grazie alla collaborazione dell'opposizione parlamentare che in larga parte ha votato a favore. Tuttavia, le critiche non sono mancate, soprattutto a proposito dell'aver introdotto di fatto l'obbligo del servizio militare per tutti coloro che vorranno partecipare ai concorsi delle forze di polizia e perciò in merito alla cosiddetta "riserva obbligatoria". Marco Minniti (Ds), nel corso della dichiarazione di voto in Aula alla Camera, a nome di Ds, Sdi e Margherita, ha detto che "riservare soltanto a questi il 100% dei posti crea dubbi di legittimità e limiti funzionali e abbiamo assunto fin d'ora l'impegno di riesaminare la questione con una maggioranza parlamentare diversa. Ci preoccupa molto infine il fatto che nessuna attenzione venga riservata all'impatto che queste riforma avrà sul servizio civile, di cui il nostro Paese ha una grande bisogno".

Servizio civile. E infatti un gruppo di parlamentari del Centro-sinistra (tra cui Minniti) ha spostato l'attenzione con un ordine del giorno, accolto dal Governo in sede di approvazione del disegno di legge governativo, sulla futura sopravvivenza del Servizio civile nazionale. Nell'odg si affermava che, con la sospensione anticipata della leva, "muta radicalmente il quadro giuridico di riferimento per la prestazione del servizio civile" e che, a questo punto, pertanto, va valorizzato anche attraverso "opportune iniziative normative". L'ordine del giorno impegna il Governo ad adottare entro sei mesi i provvedimenti legislativi in favore del "servizio civile", una volta cessata la scelta dell'obiezione di coscienza.

LA RIVOLUZIONE DELLE FORZE ARMATE
I punti principali del provvedimento varato ieri dall'Aula della Camera dei deputati

Le chiamate alla leva. A partire dal 1^ gennaio 2005 l'arruolamento sarà esclusivamente su base volontaria (articolo 1). Gli ultimi giovani a prestare il servizio di leva obbligatorio partiranno a dicembre e la nuova legge ha stabilito che saranno i nati entro il 1985: i più "fortunati", quindi, sono i nati dal 1986 in poi. Resta fermo, come già stabilito dalla versione licenziata nel precedente passaggio al Senato, che chi ha ottenuto un rinvio per motivi di studio non dovrà più partire

Forze armate professionali. Il provvedimento anticipa la trasformazione delle Forze armate italiane in esercito professionale: il servizio di leva doveva scomparire del tutto a partire dal 2007, ma con con il provvedimento il nuovo esercito sarà realtà con due anni di anticipo. Per garantire la sopravvivenza degli organici, si è deciso che a partire dal prossimo anno, chi intende intraprendere la carriera nelle Forze dell'ordine dovrà passare un anno nelle forze armate. In pratica, per diventare poliziotti, carabinieri, ma anche per far parte della Guardia di finanza, delle guardie forestali e dei vigili del fuoco, bisognerà prima passare un anno nell'Esercito, nella Marina o nell'Aeronautica. Sarà però un periodo retribuito: 850 euro al mese che diventeranno 980 dopo il primo trimestre.

Alpini solo nel Nord. Gli aspiranti volontari in ferma breve (un anno) residenti nelle zone dell'Arco alpino e nelle altre regioni tipiche di reclutamento alpino sono destinati, a domanda, ai reparti alpini, fino al completamento dell'organico. A chi presta servizio negli Alpini viene attribuito un assegno mensile extra di 50 euro oltre alla normale retribuzione (articolo 9)

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