CONSELVE I sindaci accusano: "Acqua più cara per comperare una ditta in crisi"
Continua la protesta dei sindaci contro l'aumento delle tariffe dell'acqua da parte del Centro Veneto Servizi di Monselice. Ma la protesta, questa volta, assume caratteri ancora più forti in quanto va a colpire alcune operazioni finanziarie in atto da parte della società monselicense che eroga l'acqua a circa sessanta Comuni della Bassa Padovana. "Invece di proseguire - spiega un gruppo di sindaci della Bassa Padovana - nella sostituzione delle reti di distribuzione dell'acqua potabile, che sono vecchie e pericolose in quanto i tubi sono di cemento amianto e garantire l'approvvigionamento ai cittadini di circa sessanta Comuni, il Centro Veneto Servizi sta entrando nel settore del gas metano acquistando un'azienda nel comune di Due Carrare. Peccato che la società in questione versi in uno stato di insolvenza nei confronti della Provincia di Padova per alcuni milioni di euro". I sindaci, che già in passato avevano protestato contro il caro-bolletta dell'acqua, entrano ancora più nei particolari della vicenda. "L'azienda del gas con sede a Due Carrare - aggiungono i primi cittadini -, che è stata acquistata con atto notarile dal CeVeSe il 27 maggio scorso, non essendo in grado di onorare i debiti doveva trovare una soluzione alle svelte, altrimenti alcuni Comuni della Bassa Padovana e dell'area dei Colli avrebbero dovuto far uscire dai propri bilanci somme rilevanti con conseguenze molto pesanti per le proprie economie. L'operazione è stata possibile grazie alle delibere assunte ancora nel 2002 dai Comuni". I sindaci si lamentano soprattutto del fatto che una parte rilevante degli aumenti tariffari dell'acqua sia destinata all'acquisto della società insolvente.
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