IN PARLAMENTO Esplode la polemica sull'uranio
Il soldato Valery Melis è morto e sulle vittime della cosiddetta Sindrome dei Balcani scoppia la polemica: l'opposizione e la Lega chiedono chiarezza sull'uranio impoverito e sui militari italiani malati dopo le missioni nei Balcani, anche con l'istituzione di una commissione d'inchiesta. Molte le domande ancora senza risposta. Due su tutte: c'è un nesso (il Pentagono l'ha sempre negato - ndr) tra la malattia e l'impiego di proiettili all'uranio impoverito? Quanti sono i militari morti o malati? Un interrogativo, quest'ultimo, al quale risponde il leghista Edouard Ballaman: "Melis è la 24/a vittima dell'uranio impoverito e 263 sono i malati".Valery Melis , dopo essere stato impiegato nel 1999 per circa quattro mesi in Macedonia, ha accusato i primi sintomi della malattia: un linfoma di Hodgkin, la stessa patologia di cui la Commissione Mandelli constatò un "eccesso statisticamente significativo" tra i reduci dei Balcani, ma della quale restano misteriose le cause. Nelle settimane scorse il caso del giovane militare è stato al centro di una grande mobilitazione di parenti ed amici. Alla Presidenza della Repubblica, a quella del Consiglio, ai ministeri della Difesa e della Salute è stato anche lanciato un appello: "Salviamo la vita al soldato Melis ". Secondo i suoi amici, Valery sarebbe stato lasciato solo dalle Istituzioni e dai vertici militari a combattere per cinque anni contro la malattia (senza il riconoscimento della causa di servizio); una malattia che avrebbe invece richiesto cure in centri specializzati. Il ministro Martino, l'altro ieri a Cagliari con il presidente Ciampi, ha assicurato che si farà di tutto per chiarire la vicenda. Ma intanto, ora, fioccano le interrogazioni parlamentari. I deputati Ds Pinotti, Pisa e Lumia affermano che la morte di Melis "impone al Governo di fare chiarezza su una vicenda gravata da un pesante dubbio e che investe migliaia di militari impiegati nei Balcani". Il senatore diessino Lorenzo Forcieri sottolinea che il caporal maggiore sardo "è l'ennesima vittima fra i militari italiani che hanno partecipato a missioni di pace nei Balcani e nelle altre località in cui sono state usate armi all'uranio impoverito. Per questo è necessario istituire una commissione parlamentare d'inchiesta". D'accordo il leghista Ballaman, che lo aveva chiesto già nel 2000 e ha riproposto l'iniziativa in questa legislatura, "perché non si può continuare a sostenere, come ha fatto la Commissione Mandelli - dice - che è la sfortuna la motivazione delle morti e delle malattie". La richiesta di una inchiesta parlamentare ("sulle morti che si stanno verificando con una percentuale impressionante") viene sollecitata anche dal deputato della Margherita Giuseppe Molinari e dal verde Mauro Bulgarelli, secondo cui deve essere fatta luce "sulle responsabilità e sulle cause" del "crescente numero di militari italiani ammalatisi in seguito all'esposizione all'uranio impoverito". Paolo Cento, sempre dei Verdi, parla di "una morte di regime" e sottolinea che in Italia "vi sono proiettili all'uranio impoverito in molte basi". Per Enrico Buemi (Sdi), dopo la morte di Valery Melis , "è ancora più necessario ed urgente che il ministro Martino dia risposte vere sulla situazione e su come si vuole evitare altri disastri umani", e pure Ermete Realacci (Margherita) chiede una "risposta esaustiva", anche a proposito dell'eventuale utilizzo di proiettili all'uranio impoverito nei poligoni italiani.
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