RASSEGNA STAMPA

Il Sole 24 Ore
14 gennaio 2004
di Attilio Geroni

Germania - Il ministro Struck annuncia la riduzione di 35mila uomini e 26 miliardi di euro
Schroder taglia i fondi per la Difesa

L'esercito tedesco del futuro? Meno soldati, meno basi militari, più equipaggiamenti e attrezzature per le missioni di peacekeeping, la prevenzione dei conflitti e la lotta al terrorismo internazionale. Questa è la Bundeswehr concepita dal ministro della Difesa Peter Struck, che ieri ha presentato un piano di revisione della spesa militare da qui al 2012. Azzerati i grandi progetti (quelli ancora sulla carta) per un valore di 26 miliardi di euro, la Germania punterà su una drastica riduzione del personale, pari a 35mila addetti su un totale di 280mila, con la chiusura di almeno un centinaio di basi.
Dai risparmi dei costi di gestione e delle riduzioni al personale giungerà buona parte delle risorse destinate a finanziare armamenti più in linea con la struttura agile e ipertecnologica alla quale ambisce il Governo tedesco. Struck si è dovuto arrampicare sugli specchi per non pronunciare la parola "tagli" parlando invece di "riallocazione delle risorse" per meglio rispondere alle nuove esigenze: "La pianificazione militare dovrà tornare al realismo e agli investimenti mirati. Non stiamo riducendo le spese per la difesa - ha detto - ma riassegnando i fondi per accrescere la capacità tedesca di giocare un ruolo in quelle missioni di rete internazionale".
La Germania non abbandonerà alcuni progetti in corso d'opera, come l'ordine di 180 caccia da combattimento (Eurofighter) costruiti da Eads, British Aerospace e Alenia, i 410 veicoli corazzati Puma sviluppati da Kraus-Meffei Wegmann e Rheinmetall, gli elicotteri da combattimento NH90 realizzati da Eurocopter (Eads). Saranno invece depennati l'upgrading del sistema di difesa missilistico Patriot e l'acquisto di droni da ricognizione per la Marina.
Quanto all'esercito, in futuro sarà organizzato in tre unità principali: 35mila uomini comporranno una forza rapida d'intervento da dispiegare in operazioni di combattimento via terra, aria e mare assieme alla Nato e alle strutture di difesa dell'Unione europea; 70mila soldati faranno parte della cosiddetta forza di stabilizzazione, da utilizzare nelle operazioni internazionali di peacekeeping; a queste unità si aggiunge una terza, come personale di supporto, formata da oltre 137mila militari.
La riformulazione dei piani di sviluppo dell'esercito tedesco è dettata da due esigenze in apparenza contrastanti. Da un lato c'è l'ormai cronica necessità di riportare sotto controllo la dinamica del deficit di bilancio dopo le ripetute violazioni del Patto di stabilità. Dall'altro c'è la volontà di adeguare i mezzi alle ambizioni di un Paese che intende giocare un ruolo di maggior rilievo nelle questioni di sicurezza internazionale, come confermano le missioni di pace nei Balcani e in Afghanistan.
L'opposizione conservatrice ha criticato il piano di Struck, al quale mancherebbe una concezione precisa dell'esercito di domani, al di là delle generiche dichiarazioni di sviluppo che hanno accompagnato l'annuncio dei tagli. Il ministro continua inoltre a essere favorevole alla leva obbligatoria rispetto all'esercito professionale replicando che quanti lo avversano dovranno essere in grado di dimostrare come finanziarlo.
Nella conferenza stampa l'ispettore generale dell'esercito, Wolfgang Schneiderhan, ha detto che la Germania sta cercando di rafforzare la cooperazione nei progetti di equipaggiamento: "Un buon esempio potrebbe essere lo sviluppo dei droni in partnership tra i Paesi della Nato".

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17 gennaio 2004
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