RASSEGNA STAMPA

Il Mattino di Padova
17 gennaio 2004
di Carlo Bellotto


Il Cvs fa scattare un ritocco del 6,5%

L'aumento dell'acqua nella zona di competenza del Centro Veneto Servizi è del 6,5 per cento come già preannunciato. Serve per coprire gli investimenti e in piccola parte per sopperire alla svalutazione. L'anno scorso l'acqua per alcune fasce di consumo era aumentata fino al 19 per cento. Tra le novità significative introdotte con il nuovo sistema tariffario entrato in vigore già dallo scorso anno c'è l'eliminazione dell'impegno contrattuale fisso. Si paga perciò solo l'acqua effettivamente consumata. Le quote di nolo contatore e le altre voci di spesa vengono riassorbite dall'importo "quota fissa" che corrisponde a 0,69 al mese. Specifiche agevolazioni sono state riservate ai consumi domestici essenziali. Infatti fino a 72 mc di consumo annuale l'utenza domestica non ha subito aumenti del costo del servizio e anche le utenze commerciali ed artigianali con consumo limitato sotto i 144 mc/anno non hanno subito particolari aumenti.
Il Cvs cura l'intero ciclo integrato delle acque, vale a dire l'approvvigionamento e la distribuzione dell'acqua potabile ed il servizio di raccolta e depurazione delle acque reflue. Attualmente il progetto generale del sistema idrico prevede che l'attingimento derivi principalmente da due forme di approvvigionamento: da 3 centrali di potabilizzazione sul fiume Adige, ubicate nei Comuni di Anguillara Veneta, Piacenza d'Adige e Vescovana; dalle risorgive del fiume Brenta, a mezzo di pozzi posti in località Boschi di Camazzole. Il Cvs assicura la qualità e quantità dell'acqua erogata con continui monitoraggi effettuati dalla centrale di telecontrollo, e un controllo chimico-batteriologico sulla qualità con oltre 42.000 analisi all'anno. Si punta a realizzare nuove condotte, per far bere anche nella Bassa (tra l'Estense e il Monselicense il Cvs conta quasi 80.000 utenze, 240.000 abitanti) l'acqua di fonte.
Nel futuro potrebbe decollare il progetto di far correre una nuova condotta a lato della nuova autostrada A31 Valdastico, in modo da far arrivare acqua di montagna dal Vicentino in una vasta zona abituata da sempre a bere acqua di canale purificata. Bisognerà vedere se il progetto decollerà e soprattutto i tempi di realizzazione della nuova arteria, contestata dagli ambientalisti.

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17 gennaio 2004
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