È polemica sull'aumento dello stipendio di Tonellotto, presidente Aato Stangata sull'acqua, sindaci in rivolta
Via libera agli aumenti dell'acqua con i sindaci che minacciano la rivolta contro l'Aps, accusata di aver congelato le tariffe a soli scopi elettorali mentre negli acquedotti della provincia la stangata sarà del 21% e del 6,5%. Ieri sera l'assemblea dell'Aato Bacchiglione, l'autorià d'ambito territoriale per 144 comuni della provincia di Padova, Vicenza e Venezia, ha approvato il bilancio per 54 voti a favore, 15 contrari e 5 astenuti. Erano assenti ben 73 sindaci, segnale di un malessere esploso durante l'assemblea. Gli aumenti, previsti già nel piano d'ambito approvato prima delle feste, saranno nell'ordine del 20% e colpiranno il Cvs nel Piovese mentre sono solo spostati in avanti nel tempo per la città di Padova. Per l'Aps la tariffa passerà da 0,8182 a 0,8794 euro al metrobubo al netto di Iva per il 2004, mentre si andrà a sfiorare 1 euro al metrocubo nel 2005 e a raggiungerlo nel 2006.
E' rivolta intanto dei sindaci del Piovese, che pagheranno l'acqua più cara con l'Apga: la mancata applicazione della tariffa unica dal prossimo anno ha scatenato vivaci proteste, mentre parte la minaccia di una raccolta firme per sfiduciare l'Aato. Ma le cifre fanno riflettere. Più di 50 euro: è quanto dovrà pagare un utente padovano di Aps per un'utenza domestica media, su 164 metri cubi d'acqua. Una famiglia allacciata all'Apga pagherà per gli stessi consumi oltre 100 euro.
La sporporzione tra città e provincia rimane altissima. L'Aps-Acegas ha goduto di più agevolazioni nel contenere gli aumenti perché è stata l'ultima ad aver firmato la convenzione con l'Aato, nel luglio 2003, e quindi non ha ancora a disposizione tutti i dati per adeguare le tariffe. Per i padovani la stangata arriverà più tardi, ma farà più male. La multiutility padovana (ma con testa a Trieste) non solo dovrà adeguarsi nei prossimi anni alla tariffa unica per tutte le aziende dell'Aato Bacchiglione, ma dovrà anche affrontare delle spese per le fognature, dato che anche quest'ultime sono incluse nel sistema idrico integrato.
Ma i sindaci della Bassa non ci stanno ad essere i primi a pagare il salasso: "C'è un atteggiamento strumentale e profittatorio delle grandi città, che invece di rendere unica la tariffa pretendono di non aumentare subito i costi dei servizi per i loro cittadini", attacca Severino Vettorato, sindaco di Casalserugo. "Padova e Vicenza prevaricano rispetto agli interessi di tutti gli altri comuni dell'Aato. Non è giusto". Anche Daniele Morello, sindaco di Maserà, annuncia il suo voto contrario all'approvazione del bilancio ed interviene per contestare i "favori" ai padovani: "Ci sono alcune posizioni forti: dobbiamo mitigare la disparità tra provincia e città, altrimenti avremo seri problemi sul territorio".
Il più arrabbiato di tutti è Mauro Fecchio, giovane sindaco di Correzzola, che riconduce il problema alla mancanza d'acqua della zona del Piovese, che quindi è costretta a portarla con grande dispersione a causa delle perdite. "Gli utenti di Aps-Acegas hanno delle tariffe "drogate" e non realistiche che presto dovranno essere riviste", afferma. "Speriamo che l'Aato introduca presto un principio di giustizia".
A rappresentare il Comune di Padova c'era il consigliere comunale di Forza Italia Matteo Mazzeo, che invece ha votato favorevolmente all'approvazione del bilancio. "Queste accuse possono essere anche plausibili, ma per la normalizzazione della situazione e l'introduzione della tariffa unica c'è bisogno di tempo" afferma. "Se guardiamo al passato notiamo da quanto tempo e con quali sacrifici la nostra città si è dotata di un acquedotto efficiente, mentre in altre zone avevano ancora i pozzi. Ma nonostante questo, non siamo contrari alla tariffa unica: col tempo ci arriveremo".
I sindaci di Brugine, Correzzola, Polverara, Pontelongo, Legnaro, Bagnoli, Candiana e Bovolenta hanno però presentato un ordine del giorno in cui si esprime il loro voto contrario al bilancio Aato. La loro proposta è quella di creare, già dal 2005, due subambiti provinciali con la stessa tariffa, ed una commissione per l'aggiornamento e lo studio delle tariffe. La discussione è stata rinviata ad un'assemblea apposita sul problema delle tariffe. Sarà una vera e propria resa dei conti. In seno all'assemblea dell'Aato scoppia però anche il caso dell'aumento di stipendio per il presidente Antonio Tonellotto, che corrisponderebbe ad un aumento di circa il 20% delle spese correnti dell'ente. "Se questo aumento produce un aumento della tariffa mi chiedo se vale davvero la pena tenere in vita l'Aato o se non è meglio delegare le competenze alle province" attacca Roberto Franco, sindaco di Pontelongo.
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