"Quella strada è un doppione" Comitati e Provincia a confronto sulla "Bovolentana"
Venerdì sera a Bovolenta si è tenuto un nuovo vertice sulla viabilità per discutere del futuro tracciato stradale che collegherà la Zona Industriale di Padova con quella di Bagnoli, cambiando l'assetto dell'attuale viabilità della Bassa padovana. La riunione è stata chiesta e ottenuta dal nuovo "Comitato di difesa e salvaguardia del territorio comunale di Bovolenta contro la viabilità di prolungamento della strada dell'Olmo" allertato dall'attuazione dal nuovo studio di fattibilità della Provincia che mette la cosiddetta "Bovolentana" nel Piano di Viabilità Regionale finanziabile nel 2006. A presentare il tracciato c'era l'assessore provinciale Riolfatto che ha illustrato i cambiamenti della futura strada destinata ad interessare numerosi paesi della Bassa quali: Ponte San Nicolò, Casalserugo, Polverara, Bovolenta, Terrassa, Arre, Conselve fino al collegamento con Bagnoli. Una grande opera pensata per risolvere il problema del traffico della zona Conselvana che cambierà l'aspetto attuale della viabilità creando un collegamento tra i due importanti poli industriali. Pronti a bloccare da subito lo studio di fattibilità parecchi comitati sorti come segno di protesta e decisi a fare tutto ciò che è possibile per evitare la frammentazione del territorio. Presenti i rappresentanti dei comitati di Polverara, Conselve e l'associazione "Il Moraro" di Bagnoli, venuti a sostenere il neonato comitato di Bovolenta formatosi da qualche settimana ma che ha già raccolto più di cento firme per la petizione contro la costruzione della "Bovolentana". Tante le osservazioni fatte sul nuovo tracciato, considerato un duplicato delle strade provinciali esistenti per caratteristiche e dimensioni, che rischia di risolvere il problema solo per il prossimo decennio ma portando un forte inquinamento della zona. Alcuni cittadini sono intervenuti lamentando la mancata informazione ai proprietari che verranno interessati da espropri, accusando amministrazione provinciale e comunale di non mettere in condizione gli interessati di avere voce in capitolo. Per il Comitato il problema sull'impatto ambientale del progetto è il più sentito: di fatto la strada taglierà in due il territorio agricolo frazionando fondi pregevoli e mettendo a rischio le tenute storiche e le "barchesse". Sempre secondo il comitato, è necessario fare un piano di viabilità alternativo potenziando la viabilità autostradale esistente e cercando di configurare un "corridoio infrastrutturale" che concentri spazialmente le vie di collegamento. L'assessore Riolfatto ha risposto a tutti sottolineando la necessità di creare una viabilità alternativa per drenare un traffico divenuto oramai insostenibile per i piccoli centri. Per il momento c'è solo una studio di fattibilità quindi tutte le osservazioni e i suggerimenti saranno presi in considerazione.
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