RASSEGNA STAMPA Il Gazzettino 4 novembre 2003 |
DIFESA. Il servizio militare volontario sarà aperto anche agli stranieri che abbiano degli ascendenti italiani Esercito: stop alla leva dal 2005
È cominciato ieri pomeriggio alla Camera l'esame del testo unificato che anticipa al primo gennaio 2005 la fine del servizio militare di leva e nel quale la commissione Difesa ha inserito un emendamento che estende anche a cittadini stranieri, extracomunitari e non che abbiano ascendenti italiani e vogliano acquisire la cittadinanza italiana, la possibilità di prestare servizio volontario nel nostro esercito. L'emendamento è stato presentato dal relatore Pierfrancesco Gamba di An, e approvato, con il parere favorevole del governo e il sì di tutte le forze politiche, tranne la Lega. Il Carroccio infatti è insorto contro la modifica, e ora la vicenda rischia di diventare un nuovo motivo di tensione all'interno della maggioranza dopo la proposta del voto agli immigrati lanciata da Gianfranco Fini.L'emendamento di Gamba ammette al servizio volontario gli stranieri il cui padre o la cui madre, o nonno, sono stati cittadini italiani per nascita, se l'interessato dichiara però di voler acquisire la cittadinanza italiana. In questo caso lo straniero, anche in base alle leggi già esistenti sugli oriundi, e dopo aver prestato il servizio presso l'esercito - spiega Gamba - potrà acquisire la cittadinanza con una semplificazione delle procedure. "Ma si tratta in sostanza - dice ancora il relatore - di persone che già sono nelle condizioni di poterla chiedere, in base alle norme vigenti, pur sottostando ad una determinata procedura. In altre parole - prosegue - rendiamo possibile l'accesso all'esercito a coloro che sono già di nazionalità italiana, anche se non cittadini. È il caso di molti istriani e dalmati". |
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8 novembre 2003 rs-722 |
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