Industria militare - La previsione per il 2004 è di 2.990 milioni di euro, in flessione del 4,5% rispetto al 2003 Difesa, un taglio agli investimenti A rischio gli accordi con Nato e Ue - Le spese per il personale crescono del 6,7% - Impossibili gli interventi per ammodernare i mezzi
Aumentano le spese per il personale, scendono gli investimenti per l'ammodernamento di mezzi e materiali della difesa. É la previsione del bilancio della Difesa per il 2004, che conferma per il secondo anno consecutivo il taglio dei fondi destinati all'acquisto di aerei, navi, sistemi d'arma e dei mezzi in dotazione ad aeronautica, marina ed esercito.
Nel bilancio di previsione per il 2004, presentato al Senato, la spesa per investimenti è di 2.990,9 milioni di euro, escludendo la quota per gli immobili (pari a 204,6 milioni). C'è una riduzione del 4,5%, cioè 140 milioni, rispetto alle previsioni del bilancio 2003. La previsione per l'anno prossimo è inferiore anche agli stanziamenti del 2001 (3.042 milioni) e a quelli iniziali del 2002 (3.306 milioni). Invocando i vincoli di bilancio, l'Italia segue una direzione contraria a quella dei Paesi europei che sono partner in molti programmi industriali, a cominciare da Gran Bretagna e Francia. La "Funzione Difesa" nel 2004 assorbirà 14.088,8 milioni di euro, secondo il bilancio di previsione presentato dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. Sulla carta, c'è un incremento di 285,4 milioni, pari al 2,1%, rispetto al 2003. Ma le maggiori risorse, solo nominali perché l'inflazione quest'anno viaggia sul 2,8%, sono tutte assorbite dalle spese per il personale, in aumento di 468,7 milioni (+6,7%), a 7.491,3 milioni. Vengono sacrificate le spese per esercizio, cioè i costi di manutenzione e funzionamento, addestramento, in calo dello 0,6% a 3.402 milioni e quelle, già menzionate, per investimenti. Questa voce complessiva, pari a 3.195,5 milioni rispetto ai 3.357,5 milioni del 2003, va depurata delle spese per infrastrutture, cioè gli immobili, pari a 204,6 milioni nel 2004 e 226,5 nel 2003, per determinare le effettive risorse per l'industria militare. Restano così i 2.990,9 milioni già ricordati, che si suddividono in 2.625,6 milioni per l'ammodernamento e rinnovamento di mezzi e materiali (-6,6%, con una riduzione di 187,5 milioni) e 365,3 milioni per la ricerca e sviluppo (+14,3%, con un incremento di 45,7 milioni). Tutto questo contrasta con l'intendimento, annunciato fin dall'inizio della legislatura dal ministro della Difesa, Antonio Martino, di alzare dall'1 all'1,5% del prodotto interno lordo gli stanziamenti per la Funzione Difesa entro il 2006. In realtà, questo rapporto è in calo, come sottolinea lo stesso ministro della Difesa nella "Nota aggiuntiva allo stato di previsione per la Difesa per l'anno 2004", nel quale la soglia dell'1,5% è indicata come obiettivo di "medio termine". Nel documento Martino rileva che la quota di risorse destinate alla Funzione Difesa si ridurrà dall'1,059% del 2003 all'1,040% del 2004. Il ministro riconosce che, in tale quadro, c'è una "significativa contrazione delle risorse per l'investimento". Questo, secondo la Nota di Martino, comporta una diluizione della spesa su un numero maggiore di esercizi e il rinvio degli ammodernamenti dei mezzi. "Ciò potrà anche comportare - dice la Nota aggiuntiva - l'esigenza di dar corso ad attività di rinegoziazione con i Paesi partner, con l'impossibilità di onorare appieno gli impegni già assunti e consolidati da tempo con la Nato e l'Unione europea e con conseguenze negative sull'interoperabilità delle unità operative". Le risorse per investimenti e ricerca, esclusi gli immobili, sono così ripartite fra le tre armi: 1.192,8 milioni all'aeronautica (1.373,5 nel 2003), 829,4 alla marina (865,9), 769,6 all'esercito (844,7). Tra i programmi, sono stanziati 434 milioni per l'Eurofighter, 126 milioni per lo sviluppo del Jsf F35, 186,5 milioni per la prosecuzione del leasing di 24 velivoli Tornado Adv inglesi, 157,2 milioni per l'acquisto degli aerei da trasporto C130J Lockheed e 116 milioni per i tanker Boeing 767. Negli elicotteri sono stanziati 259,1 milioni per gli Nh90 e 56,5 milioni per l'Eh101. Per la marina ci sono 185,9 milioni per la nuova portaerei Andrea Doria, 155 milioni per le fregate Orizzonte, 104,8 milioni per i sommergibili U212. Nei sistemi satellitari stanziati 41 milioni per Cosmo Skymed.
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