RASSEGNA STAMPA

Il Mattino di Padova
26 ottobre 2003
di Nicola Stievano

Aumento di capitale in vista dell'ingresso nell'affare rifiuti
Cosecon vuole comprare T.E.

Con un robusto incremento del capitale sociale la Cosecon scommette sul settore ambientale, in particolare sulla raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Nell'agenda della Spa controllata da 85 Comuni del Veneto meridionale spicca l'acquisizione del 51% della Trasporti Ecologici e il conseguente controllo sul Centro di riciclo Monselice, un'affare da sette milioni di euro che ha raccolto un largo consenso da parte dei sindaci soci, ad esclusione di quelli di Conselve e di San Pietro Viminario. Hanno votato contro, esprimendo pesanti riserve sull'intera operazione.
La Cosecon dunque ha deciso a larga maggioranza di rimpinguare il capitale sociale con 3 milioni e 600 mila euro, arrivando così a un totale di 15 milioni e 600 mila euro. La fetta più grossa, 3 milioni di euro, viene recuperata dal fondo di riserva in cui sono confluiti gli utili di questi anni, gli altri 600.000 euro proverranno dalla liquidità dei nuovi soci. "Si tratta di un aumento di capitale "gratuito" - spiega il presidente della Cosecon Renato Marcolin (nella foto) - perché il valore delle quote cresce senza impegno di denaro da parte dei soci. Attraverso il controllo di Trasporti Ecologici e altre partecipazioni con l'Aps e nelle province di Vicenza e Verona, la Cosecon intende investire nel settore della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, sia urbani che industriali".
L'acquisto della Trasporti Ecologici avverrà attraverso sette milioni di euro in obbligazioni decennali. Il prezzo è stato fissato anche sulla scorta di una perizia, in gergo due diligence, commissionata dalla Cosecon alla società Arthur D. Little per verificare la consistenza patrimoniale e la tenuta contabile della Trasporti Ecologici. Ed è proprio sui dettagli della perizia che si è consumato lo scontro fra la Spa e il sindaco di San Pietro Viminario Arnaldo Anziutti, il quale si è visto negare una copia della documentazione. "Non si tratta di fare un torto al sindaco - si giustifica il presidente Marcolin - E' il codice civile, articolo 2422, che vieta di diffondere anche ai soci gli atti del consiglio d'amministrazione. In questo caso poi si tratta un'analisi interna commissionata per prudenza dal CdA: rendere pubblici dettagli patrimoniali di una società che intendiamo acquistare sarebbe dannoso per tutti".

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26 ottobre 2003
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