VECCHIE ABITUDINI Il "collegato" travolge la sessione di Bilancio
Un decreto legge che rappresenta i nove decimi della manovra 2004 e che si accompagnerà a una Finanziaria svuotata dai contenuti che la legge invece le affida. Decreto di cui si discute se "collegarlo" alla Finanziaria dopo che la legge del '99 esclude questa possibilità e che dovrà dunque seguire un percorso autonomo, percorso che però vincola e garantisce la copertura del Ddl di finanza. Il quale dovrebbe trovare in se stesso il suo equilibrio. É un curioso intreccio quello che nasce dalla manovra per l'anno prossimo. Fino a ieri si era parlato di come rendere più trasparente e ordinata la sessione di bilancio. In commissione, si era detto, si svolgerà l'esame minuzioso di tutti i possibili emendamenti. In aula si confronteranno le grandi opzioni di politica economica: la discussione acquisterà così tono e nobiltà. Tutto travolto da un decretone. Che, in quanto provvedimento urgente, non tollera modifiche se non limitate, per giunta destinate alla fine a essere superate dal voto di fiducia: uno solo, sull'articolo di conversione, in luogo dei molti che sarebbero stati necessari per la Finanziaria. Certo, un vantaggio per il Governo, che entro 60 giorni avrà acquisito il risultato voluto. Mentre c'è da chiedersi cosa rimanga della funzione parlamentare di controllo e di intervento sull'atto fondamentale dell'Esecutivo: il bilancio. Dubbio che è serpeggiato alla Camera: approvando l'aggiornamento del Dpef, Montecitorio ha votato una risoluzione di maggioranza che raccomanda, "per quanto possibile", appunto a collegare il decretone alla Finanziaria e ribadisce la centralità della sessione di bilancio. Tardivamente.
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