La manovra 2004 - In vigore da ieri il Dl 269 con le misure per sviluppo e conti pubblici - Avviato l'iter in commissione al Senato Finanziaria, maxi-decreto "pigliatutto" Arriveranno dal provvedimento quasi 14 dei 16 miliardi attesi per il prossimo anno - Giallo sulle voci (poi smentite) di un nuovo testo
Maxi-decreto da 53 articoli, in cui di fatto è condensata la parte più rilevante della manovra da 16 miliardi per il 2004, come mostrano chiaramente le cifre: l'impatto sull'indebitamento netto del decreto è di 13,6 miliardi. Dopo una giornata in cui non sono mancati i colpi di scena, il decretone approvato dal Governo lunedì scorso è stato annunciato sulla Gazzetta Ufficiale (Dl n. 269 del 30 settembre, in vigore da ieri, ma non ancora materialmente disponibile) ed è finalmente pervenuto in commissione Bilancio del Senato, con una novità dell'ultim'ora: il provvedimento estende a tutto il 2003 (dal precedente 30 aprile) la possibilità del ministero dell'Economia di aumentare, con propri decreti, l'aliquota di base dell'imposta di consumo sulle sigarette. L'incremento, dunque, potrà essere deliberato fino al 31 dicembre. Oggi stesso la commissione esprimerà il suo parere. Dalla settimana prossima inizierà l'esame di merito. La conferenza dei capigruppo ha previsto che l'aula avvii la discussione il 27 ottobre, per chiuderla il 31. Poi il provvedimento passerà all'esame della Camera. Il testo è giunto in commissione nel primo pomeriggio, ma senza relazione tecnica. L'opposizione è insorta e ha chiesto la correzione del calendario, poiché - ha spiegato il vice presidente della commissione, Enrico Morando (Ds) - il ritardo avrebbe reso comunque necessario il differimento dei tempi per il parere. Nel frattempo, arrivava la relazione tecnica, mentre si rincorrevano voci di un possibile ritiro dell'intero provvedimento, da parte del Governo. Il Consiglio dei ministri, in programma per oggi, avrebbe provveduto a reiterarlo. Operazione dalla dubbia legittimità, poiché il decreto è già stato controfirmato dal Capo dello Stato per la pubblicazione in Gazzetta e la trasmissione in Parlamento. "Il provvedimento è già stato presentato al Senato, e quindi non torna in Consiglio dei ministri>, ha subito precisato il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi. E il sottosegretario all'Economia, Giuseppe Vegas ha confermato: "Il decreto è questo. L'iter parlamentare può iniziare>. Altra questione, tutt'altro che secondaria: l'eventuale qualificazione del decreto come provvedimento collegato alla Finanziaria. "Non abbiamo ancora preso una decisione - ha commentato il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti -. La questione è oggetto di valutazione tecnica". Va peraltro segnalato che l'ultima legge di riforma della contabilità pubblica ha abolito i collegati di sessione, mentre per i cosiddetti collegati ordinamentali la scadenza per la presentazione è il 15 novembre. Dei complessivi 16 miliardi della manovra 2004, il decreto assicura dunque 13,6 miliardi a riduzione dell'indebitamento. La partita più rilevante è quella delle cartolarizzazioni degli immobili e di lease back degli uffici della pubblica amministrazione (5 miliardi), mentre dal condono edilizio sono attesi 3,1 miliardi. Il concordato preventivo garantirà invece 3,5 miliardi, videogiochi e scommesse dovrebbero consentire un taglio all'indebitamento di 666,3 milioni nel 2004, mentre la proroga dei termini del condono fiscale avrà un impatto negativo per 872 milioni sui conti 2003, per poi migliorare di 498 milioni quelli del 2004 e di 374 milioni quelli del 2005. Proprio il concordato preventivo richiederà però, con ogni probabilità, nuovi aggiustamenti (si vedano gli articoli a pagina 24). Ad anticiparlo è il ministro delle Politiche comunitarie, Rocco Buttiglione: "Verrà ascoltato con attenzione il punto di vista dei ragionieri e dei commercialisti". E William Santorelli, presidente dei ragionieri commercialisti, ha affermato: "Così com'è non va, va rivisto, altrimenti non raggiungerà gli obiettivi di gettito che il Governo si è prefissato". Dalla relazione tecnica emerge che le agevolazioni per i ricercatori che torneranno in Italia (base imponibile Irpef al 10% del reddito ed esclusione dall'Irap) varranno per cinque anni. Sarà poi l'agenzia delle Entrate ad attestare certezza, liquidità ed esigibilità dei crediti di imposta. Infine, dal testo del Ddl Finanziaria (pubblicato nell'inserto allegato al giornale) arriva un chiarimento sulla "clausola di salvaguardia" che accompagna il primo modulo della riforma Irpef varata quest'anno. Pur in assenza del secondo modulo, rinviato per ragioni di gettito, il Governo ne ha disposto la proroga a tutto il 2004.
Che cosa cambia da subito
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