Urbanistica: Cartura riparte da zero. Una sentenza del Tar del Veneto di un paio di settimane fa ha annullato l'intero piano regolatore generale. Con un colpo di penna il giudice amministrativo ha cancellato tutti gli atti dello strumento urbanistico, compresa la delibera regionale di approvazione definitiva del giugno 2002 e le due delibere precedenti con cui il consiglio comunale nel dicembre del 2000 aveva adottato il piano. E proprio il fatto che le delibere fossero due, votate in due momenti distinti e da consiglieri diversi, senza una approvazione unitaria finale, ad aver spinto il Tar a cancellare l'intero Prg e gli atti seguenti.
Tutto è partito dal ricorso presentato da alcuni cittadini, difesi dall'avvocato padovano Michele Griggio, perché si ritenevano danneggiati dalle nuove disposizioni del Prg. Il Tar veneto però, riconoscendo le ragioni dei ricorrenti, non si è limitato a cancellare solo alcune parti del piano ma l'intero strumento urbanistico. Questo perché il Prg era stato adottato con due delibere, la 39 e la 40 del 2000, senza una approvazione unitaria. Il Tar contesta al Comune non tanto lo "spezzatino" del Prg quanto la mancanza, si legge nella sentenza del 6 agosto scorso, di "una votazione conclusiva, complessiva e unitaria. La variante generale al piano non poteva esaurirsi in votazioni frazionate, di per sé legittime, riferite alle singole zone ma doveva necessariamente comprendere anche una fase conclusiva comportante l'esame, la discussione, la votazione e l'approvazione del documento pianificatorio nel suo complesso". Nel frattempo però il Comune ha già rilasciato le concessioni edilizie e gli interessati hanno già pagato gli oneri di urbanizzazione: a meno che i lavori non siano già avviati sarà impossibile procedere e il Comune, se non affronterà la strada del ricorso al Consiglio di Stato, dovrà restituire le tasse pagate e riscrivere daccapo un nuovo Prg.