RASSEGNA STAMPA

Il Gazzettino
25 giugno 2003
di F.Cap.

SCUOLA. Già sui banchi prima dei 6 anni
La "primina"? Un flop: solo 235 bambini iscritti
Erano già stati mobilitati più insegnanti

Hanno scelto di "giocare d'anticipo", vale a dire di imparare a leggere, scrivere e far di conto a 5 anni e mezzo. Sono i 235 bambini di Padova e provincia che hanno raccolto favorevolmente l'opportunità lanciata dalla riforma del ministro dell'istruzione Letizia Moratti: sedersi sui banchi di scuola prima del compimento dei 6 anni. Un esercito di "sperimentatori" in erba che secondo alcuni è molto esiguo rispetto alle aspettative e che farà partire la tanto decantata riforma con una marcia bassa, sottotono per mancanza di "materia prima". "Si tratta di un numero bassissimo. E pensare - commenta Ernesto De Sieno dello Snals - che il Ministero ha messo a disposizione un numero cospicuo di insegnanti elementari in più per far partire la sperimentazione valutando in circa 80mila a livello nazionale i candidati.
Forse della nuova opzione è stata fatta poca pubblicità, una cosa è certa: i bambini padovani che hanno accettato sono pochi e la riforma Moratti si conferma essere un grande contenitore privo di contenuti". Non parla di flop ma il senso è quello, Lea Tuttolomondo, la rappresentante della Gilda che si occupa specificatamente delle tematiche attinenti la scuola elementare: "L'opportunità offerta dalla Moratti non ha avuto successo. Le famiglie padovane si sono dimostrate più sagge del ministro ed hanno iscritto in numero limitato i propri figli: mettere insieme in prima elementare bambini di 5 anni e mezzo e quasi 7 crea dei dislivelli di apprendimento che rendono l'insegnamento difficoltoso e l'organizzazione confusa. E' insomma una scelta fuori luogo: in alcuni circoli gli iscritti si contano sulle dita di una mano. L'autorizzazione a far partire la riforma spetta comunque al collegio docenti delle singole scuole e non è detto che a settembre prenda effettivamente il via". Più ottimista l'assessore provinciale all'istruzione Sebastiano Arcoraci: "E' un primo, interessante segnale che giudico con cauta soddisfazione. La sperimentazione serve proprio a capire se la riforma è apprezzata da famiglie e studenti. Poi la sua realizzazione potrà godere di una certa autonomia da scuola a scuola". Intanto la Provincia sta pensando di creare un gruppo di lavoro ad hoc, in collaborazione con il Centro servizi amministrativi, per discutere del progetto Moratti.

VAI ALLA PAGINA PRECEDENTE | STAMPA LA PAGINA | VAI A INIZIO PAGINA


5 luglio 2003
rs-574
home page
scrivi al senatore
Tino Bedin