TRIBUNA ELETTORALE. Un convegno in Provincia Commercio delle armi: denuncia della Margherita
Il sostegno alle industrie belliche, e la contemporanea campagna contro le
mine. Una contraddizione nella politica estera italiana, discussa ieri in
Provincia dal circolo «Camillo Medeot» della Margherita. A parlare dei
rischi della legge sul commercio delle armi è stato il senatore dell'Ulivo
Tino Bedin, in prima linea tra i difensori della legge 185 del 1990, che
poneva dei paletti in materia, richiedendo il certificato di uso finale
degli armamenti. Il relatore ha ricostruito passo per passo le norme che
hanno regolato l'argomento, facendo presente che la produzione delle armi è
una questione tutt'altro che lontana, e che anzi riguarda la vita di tutti.
Bedin ha ricordato che la legge 185 è nata da uno scandalo, quando si è
saputo che la filiale di Atlanta della Banca nazionale del lavoro era il
crocevia per permettere a Saddam Hussein l'acquisto di armi. Il cammino
della legge si è poi incrociato con l'Europa, come ha spiegato il senatore:
«La 185 pretendeva che per ogni armamento fosse indicata la destinazione e l
'uso, e che ne fosse impedito lo smercio nei Paesi che non rispettavano i
diritti umani. Ma nel 2000 l'Italia ha fatto un accordo con cinque paesi
dell'Unione europea, per far sì che l'industria di difesa europea potesse
far concorrenza a quella americana, e per creare una forza militare europea.
Praticamente era demolita la 185».
Così si è arrivati a oggi, quando è stato proposto un disegno di legge che
modificava la materia, e che sostanzialmente ratificava l'accordo: «Dopo l'approvazione in Camera dei deputati è cominciata la mobilitazione della
società civile, e abbiamo raccolto 8 0mila firme, per chiedere di rivedere
quanto il governo voleva fare. Così l'Ulivo ha deciso di far approvare il
testo, e di discutere. Ma non è stato facile, in Senato il disegno di legge
è stato bistrattato, appariva e riappariva all'ordine del giorno, finché per
ironia della sorte è stato approvato proprio quando era scoppiata la guerra,
quindi mentre le armi sparavano. È nostro dovere denunciare ciò che i mezzi
di informazione ignorano».
L'ospite è stato introdotto dal sindaco Vittorio Brancati e dal presidente
provinciale della Margherita Franco Brussa, concordi nel rimarcare la
drammaticità della proliferazione incontrollata delle armi.
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