RASSEGNA STAMPA

Il Piccolo, Gorizia
11 maggio 2003
di Francesca Santoro

TRIBUNA ELETTORALE. Un convegno in Provincia
Commercio delle armi: denuncia della Margherita

Il sostegno alle industrie belliche, e la contemporanea campagna contro le mine. Una contraddizione nella politica estera italiana, discussa ieri in Provincia dal circolo «Camillo Medeot» della Margherita. A parlare dei rischi della legge sul commercio delle armi è stato il senatore dell'Ulivo Tino Bedin, in prima linea tra i difensori della legge 185 del 1990, che poneva dei paletti in materia, richiedendo il certificato di uso finale degli armamenti. Il relatore ha ricostruito passo per passo le norme che hanno regolato l'argomento, facendo presente che la produzione delle armi è una questione tutt'altro che lontana, e che anzi riguarda la vita di tutti.
Bedin ha ricordato che la legge 185 è nata da uno scandalo, quando si è saputo che la filiale di Atlanta della Banca nazionale del lavoro era il crocevia per permettere a Saddam Hussein l'acquisto di armi. Il cammino della legge si è poi incrociato con l'Europa, come ha spiegato il senatore: «La 185 pretendeva che per ogni armamento fosse indicata la destinazione e l 'uso, e che ne fosse impedito lo smercio nei Paesi che non rispettavano i diritti umani. Ma nel 2000 l'Italia ha fatto un accordo con cinque paesi dell'Unione europea, per far sì che l'industria di difesa europea potesse far concorrenza a quella americana, e per creare una forza militare europea. Praticamente era demolita la 185».
Così si è arrivati a oggi, quando è stato proposto un disegno di legge che modificava la materia, e che sostanzialmente ratificava l'accordo: «Dopo l'approvazione in Camera dei deputati è cominciata la mobilitazione della società civile, e abbiamo raccolto 8 0mila firme, per chiedere di rivedere quanto il governo voleva fare. Così l'Ulivo ha deciso di far approvare il testo, e di discutere. Ma non è stato facile, in Senato il disegno di legge è stato bistrattato, appariva e riappariva all'ordine del giorno, finché per ironia della sorte è stato approvato proprio quando era scoppiata la guerra, quindi mentre le armi sparavano. È nostro dovere denunciare ciò che i mezzi di informazione ignorano».
L'ospite è stato introdotto dal sindaco Vittorio Brancati e dal presidente provinciale della Margherita Franco Brussa, concordi nel rimarcare la drammaticità della proliferazione incontrollata delle armi.

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18 maggio 2003
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