Sul Centro clandestini è già tempesta Sorpresa a Bagnoli mentre il sindaco di Boara oppone un secco rifiuto
BAGNOLI. Finora nessuno aveva preso troppo sul serio l'eventualità di un'apertura a Bagnoli del Centro di permanenza temporanea per i clandestini. La voce circolata con insistenza nei mesi scorsi, che indicava come possibile sito la base dell'aeronautica di San Siro, non aveva destato particolari preoccupazioni perché la caserma funziona a pieno regime e non possiede spazi disponibili ad altri usi. Ora però, mentre le altre opzioni della prima ora sono cadute, l'eventualità che il Cpt sorga proprio a Bagnoli fa cadere dalle nuvole l'intero paese. Al momento non c'è alcuna decisione ufficiale, riferiscono gli amministratori comunali. In giunta non si è mai parlato di questa possibilità e le uniche notizie in tal senso sono arrivate esclusivamente dai giornali. Domani il sindaco Mario Rasi rientra da un breve viaggio in Austria e sarà lui a esprimere la posizione ufficiale del Comune sull'argomento. Negli ultimi giorni si è fatta strada l'ipotesi secondo cui il controverso Cpt potrebbe essere allestito in uno dei tanti casali di campagna in disuso - previa adeguata ristrutturazione - ma non è dato di sapere se qualche proprietario sia stato contattato. Sicuramente nessuno ha interpellato Lorenzo Borletti, amministratore del Dominio di Bagnoli e proprietario di numerose tenute nel territorio di Bagnoli. Finora solo l'associazione il "Moraro" ha espresso un secco "no" al Centro, invitando anzi alla mobilitazione: "Chiediamo all'amministrazione, ai cittadini, ai partiti politici e alle associazioni, di mobilitarsi" si legge nella lettera aperta dell'associazione inviata lo scorso aprile, quando si diffusero le prime indiscrezioni "questa scelta farà scadere la qualità della vita dei cittadini e non aiuterà il nostro paese ad essere conosciuto per le sue risorse".
BOARA PISANI. "Il Centro clandestini a Boara? Non si farà assolutamente, possono toglierselo dalla testa. Il nostro paese non è adatto ad ospitare una struttura del genere e non abbiamo nemmeno una sede idonea". Il rifiuto categorico all'ipotesi emersa dalla riunione di venerdì del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica arriva dal sindaco di Boara, Angelo Beraldo e dalla sua giunta comunale, riunita di gran fretta ieri mattina, di sabato, dopo aver letto sul Mattino la notizia. "Boara è una comunità che sta crescendo lentamente" continua il primo cittadino "e non sarebbe in grado di sopportare una concentrazione di extracomunitari irregolari. Ne abbiamo già parlato con l'assessore Domenico Riolfatto della Provincia, convinto a sua volta che l'ipotesi che lega l'apertura del Centro clandestini al nostro paese non sia percorribile. Per Bagnoli sarà una questione diversa, visto che gli spazi non mancano, ma sul nostro territorio comunale assolutamente no". Una notizia del genere sta sconvolgendo l'intero paese, proprio alla vigilia della scadenza elettorale per le elezioni comunali che si svolgeranno domenica prossima. L'opposizione al Centro può diventare un cavallo di battaglia per le diverse liste. La fretta di localizzare la struttura in tempi brevi, anche per fronteggiare le valanghe di espulsioni legate all'emergenza del quartiere di via Anelli a Padova, è caduta su due siti della Bassa Padovana. Qualcuno a Boara si chiede se non era più elementare trovare dei capannoni dismessi nella periferia della città di Padova, più comodi per il tribunale e per l'eventuale partenza di pullman verso aeroporti o porti. E anche se il Centro clandestini sarebbe sorvegliato come un penitenziario dalle forze di polizia, per ora in paese il rifiuto è unanime.
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