Annuncio del generale Jones che sta preparando duemila uomini destinati, da ottobre, ad agire contro le nuove minacce globali Pronta la task force di intervento rapido della Nato
Nel caso servisse nell'immediato, potrebbe essere schierata in Iraq per stabilizzare la situazione post-bellica. Comunque, la Nato, ad ottobre avrà a disposizione i primi 2.000 "rambo" con cui far fronte alle nuove minacce del XXI secolo. Questo il quadro che emerge da dichiarazioni fatte ieri dal Comandante supremo delle forze Nato in Europa, il generale americano James Jones, incontrando i giornalisti presso lo "Shape", il quartiere generale delle potenze alleante nei pressi di Mons, in Belgio. Jones ha fornito qualche nuovo dettaglio sulla nascente Forza Nato di intervento rapido (Nrf) che nel 2006 dovrebbe disporre (ma la cifra è solo una ipotesi di lavoro) di 20 mila uomini per affrontare qualsiasi missione in qualunque parte del globo: un'innovazione-chiave della mutazione strategica dell'Alleanza Atlantica, orientata non più a difendersi da un solo avversario (l'ex Urss) ma ad attaccare i mille focolai del terrorismo internazionale o a portare l'ordine dove necessario. Un primo nucleo di questa forza integrata di terra, aria e mare "Nrf" sarà operativo già in ottobre e sarà composto da quasi 2.000 uomini con una capacità logistica di rimanere in azione autonomamente per due-quattro settimane. Anche senza questa struttura, la Nato comunque è già pronta a svolgere qualsiasi compito, anche in Iraq, come ad esempio si appresta a fare sotto l'egida dell'Onu in Afghanistan (Isaf-4) dopo aver contribuito a pacificare i Balcani. I leader politici dell'Alleanza non hanno però ancora impartito alcun ordine, ha sottolineato Jones, anche se a suo dire molti alleati alleati hanno dimostrato "un atteggiamento ricettivo". In ogni caso "siamo in grado di dire ai nostri leader politici cosa possiamo e cosa non possiamo fare in un lasso di tempo molto breve". Col suo battaglione di "rambo" che già scaldano i muscoli, l'ex-comandante in capo dei Marines ha detto anche la sua sui tentativi dell'Ue di darsi una capacità militare autonoma: una propria forza di reazione rapida da 60mila uomini e, rilevante a livello politico, il vertice a tre Francia-Germania-Belgio sulla difesa che si terrà martedì a Bruxelles. Jones, che è anche capo delle forze Usa in Europa, ha definito "ragionevole" che gli europei discutano della loro difesa ma ha avvertito: il modello di cooperazione fra Nato e Ue è quello realizzato col passaggio delle consegne per la missione di pace in Macedonia, non quello di inutili doppioni di "sforzi e strutture già esistenti". Infine, Jones, non ha voluto né confermare né smentire che entro la fine dell'anno vi possa essere un trasferimento in Germania dei comandi Nato di Verona (Jsc e Comfoter).
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