Gli Stati aderenti forniranno il sostegno contro aggressioni anche da parte di terroristi Una reciproca difesa militare
Tra gli articoli presentati ieri dal presidium della Convenzione all'interno della Costituzione europea, ce ne sono due (il 29 e il 30) con i quali la Ue si impegna a costruire gradatamente una politica estera, di sicurezza e di difesa comune. Il testo costituzionale - dopo le divisioni scoppiate sulla crisi politico-militare in Iraq - cerca poi di far valere il peso dell'Unione Europea in seno al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Con la proposta, infatti, si impegnano i Paesi europei che fanno parte di tale organismo a difendere "nell'esercizio delle loro funzioni, le posizioni e gli interessi dell'Unione" e a chiedere di far intervenire il futuro ministro degli Esteri, quando ci sia da sostenere una posizione europea, negli altri organismi decisionali di grado superiore. Sulla difesa comune i Paesi aderenti all'Unione dovranno mettere a disposizione dell'intera comunità le loro risorse militari e civili e quelli con "capacità militari più elevate" cooperare strettamente nell'ambito dell'Ue stessa. Se uno Stato viene aggredito o è vittima di atti di terrorismo gli altri gli portano "aiuto ed assistenza con tutti i mezzi in loro possesso". La bozza sancisce anche la preannunciata nascita dell'Agenzia europea per gli armamenti e le ricerche strategiche "per identificare i bisogni operazionali, promuovere le misure per soddisfarle, contribuire ad identificarle e mettere in opera tutte le misure utili per rinforzare la base industriale e tecnologica del settore della difesa ". Il presidium ha anche proposto in aggiunta una "clausola di solidarieta" da inserire nella Costituzione, in base alla quale uno Stato membro colpito da un attacco terroristico potrà chiedere assistenza agli altri Stati comunitari.
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