Bandiere della pace introvabili a Este Cresce il fronte contro la guerra, parrocchie e giovani in "prima linea"
Le iniziative contro la guerra in Iraq a Este stanno mobilitando centinaia di persone. Dentro le scuole, le chiese e nella societą civile, le manifestazioni pacifiste si stanno moltiplicando ogni giorno di pił. Dal Critical Mass promosso dall'Associazione Totem per sabato, a cui stanno aderendo anche altre associazioni, amministratori e persone comuni, sino alla manifestazione contro la guerra promossa dagli studenti delle scuole superiori di Este i cui rappresentanti di istituto si sono riuniti la settimana scorsa in assemblea. La mobilitazione generale si terrą il 18 febbraio. Infine una nota di colore che dą senza dubbio l'idea del clima: sono oltre 1500 le bandiere della pace vendute a Este. Le parrocchie ne hanno distribuito oltre 1300, le altre sono state vendute dalla bottega del mercato equo e solidale. In una settimana ne sono state acquistate 300. Difficile ormai reperirle, la gente le cerca e le aspetta con pazienza per poterle esporre sul balcone di casa. Le parrocchie le espongono in chiese o patronati. La gente le richiede con convinzione: "Ne abbiamo avute ben 1200 - spiega don Federico del Patronato Redentore - tutte le parrocchie contribuiscono a questo messaggio di pace". Ieri le classi quinte di tutti gli istituti al Duca d'Aosta hanno assistito alla rappresentazione proposta da Emergency. "Kamille va alla guerra" rappresentata dall'attore Mario Pollino che non ha voluto nemmeno le spese sostenute: ha inchiodato migliaia di ragazzi alla sedia. Ma gli appuntamenti pił significativi sono due. Il primo č il Critical Mass a cui hanno annunciato la loro adesione numerose associazioni oltrechč l'amministrazione di Baone. E lo sciopero del 18 febbraio. "Lo abbiamo proposto - spiega Marco, rappresentante di istituto del Ferrari - e tutti, tranne qualcuno, parteciperanno. Si tratta di un corteo dove non ci sono i partiti ma solo la volontą di dire no alla guerra". Il corteo partirą alle 8,30 da piazza Maggiore per sfilare lungo le vie di Este "per difendere la vera pace e la vera libertą da molti strumentalizzate per giustificare l'uso delle armi. Noi non ci stiamo. Abbiamo il dovere e il diritto di scendere in piazza - spiegano gli studenti - per dimostrare che la pace č possibile al di lą del colore politico e della religione".
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