RASSEGNA STAMPA

Il Gazzettino
4 febbraio 2003
di F.S.

PROMOSSO DAL CUAMM
Numerose adesioni al digiuno-staffetta

Continua il digiuno-staffetta promosso dal Cuamm Medici con l'Africa di Padova dal 25 gennaio fino a domenica 22 giugno. "L'idea è nata dopo che, in ottobre, il direttore del Cuamm padovano don Luigi ha scritto una lettera contro la guerra preventiva all'Iraq - dice Ilaria Urbinati, responsabile Gruppi di sostegno e attività nel territorio - Un ex studente vicentino, Nereo Zamperetti, l'ha recepita e ha proposto un gesto concreto che esprima piena opposizione all'assurdità bellica". Un digiuno di 24 ore che ciascuno degli aderenti "consegna" all'altro come un testimone ideale in una lista che conta, sinora, circa 140 persone. Il primo a privarsi del necessario, il 25 gennaio, è stato don Luigi Mazzucato, direttore del Cuamm di Padova. "È un piccolo gesto per essere vicini a chi patisce la fame - spiega don Luigi - La guerra non è fatalità, dipende dagli uomini. Penso che la pace non possa regnare se ci sono sproporzioni enormi come tra i 4mila dollari annui del bilancio di Stato Usa per la salute, pro capite, e i 4 dollari all'anno disponibili in Etiopia per ognuno dei 60 milioni di abitanti. Si vuol scatenare quanto scrisse Paolo VI nell'enciclica "Populorum progressio" del '67: la collera dei poveri".
L'iniziativa, che dapprima ha interessato la vita associativa del Cuamm padovano (attorno al quale, nato nel 1950, ruotano circa 1200 medici rientrati oltre a ex studenti, formatori e personale degli uffici), è stata resa pubblica dal vescovo Mattiazzo alla marcia per la pace del 12 gennaio. L'elenco di chi "corre" l'ideale staffetta per dissentire dalla guerra comprende già i nomi di don Albino Bizzotto dei Beati i costruttori di pace oltre che del direttore e del presidente della Focsiv, la federazione che in Italia raggruppa una sessantina di ong cattoliche. "Riceviamo continue adesioni - dice don Luigi - e, se continua così, digiuneranno 2 o 3 persone al giorno". Per adesioni, ilaria.urbinati@cuamm.org o tel. 049 8751279-1649.

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21 febbraio 2003
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