D'accordo Di Pietro, i Verdi invitano Bertinotti Assemblea contro la guerra: l'Ulivo cerca unità sull'Iraq Proposta dei comunisti per blindare la coalizione
ROMA - Con un insolito scatto unitario, tutte le componenti dell'Ulivo tranne i socialisti dello Sdi si sono dette favorevoli a riunire un'assemblea dei parlamentari della coalizione sulla possibile guerra all'Iraq. A proporla è stato il capogruppo dei deputati comunisti italiani Marco Rizzo, e i consensi sono arrivati in un giorno di convergenti dichiarazioni contrarie a un attacco su Bagdad guidato dagli Stati Uniti. Una linea sulla quale, fuori dal Parlamento, è risultato d'accordo Antonio Di Pietro. Per i Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio ha sostenuto che all'assemblea andrebbe invitata Rifondazione. Insomma, nel "no" all'offensiva voluta da George W. Bush alcuni lasciano intravedere il desiderio di recuperare le due forze, dipietristi e rifondatori, che mancarono all'Ulivo nelle elezioni del 2001. Ma sotto la ventata unitaria restano divergenze che le obiezioni a un conflitto malvisto da tanti italiani, oltre che dal Papa, non riescono ad eliminare. Dentro l'opposizione è cominciata una nuova partita. Nell'accogliere la richiesta di Rizzo senza salti di gioia ("E' utile un'assemblea sul tema della pace. Si può fare. Sulla pace non c'è bisogno di particolari sondaggi"), Francesco Rutelli si è mosso come uno che punta a non farsi sfilare di mano una bandiera popolare. "Noi sappiamo quale è la differenza tra essere amici e sudditi. Non siamo sudditi degli Stati Uniti", ha affermato. "Il governo non avrà il nostro sostegno, bensì la nostra più ferma opposizione se dovesse prestarsi a un'operazione militare che continuiamo a giudicare profondamente sbagliata", ha aggiunto categorico il presidente della Margherita, asserendo che porterebbe a "più terrorismo". L'eventualità che più può spaccare l'Ulivo sarebbe un appoggio dell'Onu a un'offensiva qualora Saddam Hussein non si dimostrasse privo di armi di distruzione di massa. Piero Fassino e Rutelli faticherebbero ad opporsi a un'azione del genere. Verdi, Pdci, sinistra dei Ds e vari cattolici nella Margherita, invece, ribadirebbero i "no". Per questo, il momento nel quale si svolgerà l'assemblea conta. Luciano Violante, ds, ha risposto a Rizzo che finite le ferie vanno riuniti i capigruppo e poi, nei giorni seguenti, l'assemblea "anche in relazione alle novità". Ieri i più pacifisti si sono mossi con passi felpati. Il capogruppo comunista ha evitato di ottenere l'assemblea con una via che le norme gli avrebbero permesso: le firme di un quinto dei circa 350 parlamentari dell'Ulivo. Verdi, Pdci e "correntone" dei Ds ne controllano quasi 70, ma Rizzo ha preferito una lettera: "Le vere intenzioni degli Stati Uniti sono di sferrare una guerra contro l'Iraq al di là delle volontà degli organismi internazionali... Sulla base del nuovo regolamento invitiamo il centro-sinistra a una posizione fondata sulla Costituzione: "L'Italia ripudia la guerra"". Secondo Del Turco, Sdi, il rischio è invece "un fronte antiamericano". |