Il Malcontento nelle Forze Armate "Salvatore Rullo, del Cocer AM: gravissime sperequazioni..." Berlusconi aveva promesso: "Risolvo io i vostri problemi". E invece arrivano i tagli
La lista delle promesse fatte (e mai mantenute) da Silvio Berlusconi č lunga, ma questa rischia di finire al primo posto nell'elenco. "Entro la fine di novembre - ebbe a dire mesi fa il capo del governo ai sindacati delle Forze Armate - vi invitero' tutti a cena e mi occupero' personalmente del menu', che sara' patriottico e colorato come la bandiera". Ma, a pochi giorni da Natale, i rappresentanti di centinaia di migliaia di uomini e donne in divisa non solo non hanno ricevuto alcune invito da Palazzo Chigi, ma hanno dovuto ingoiare amari bocconi. I Cocer (il sindacato dei militari) dell'Aeronautica, ad esempio, hanno preso carta e redatto una lettera indirizzata al ministro della Difesa Antonio Martino. L'iniziative e' eccezionale, dal momento che i regolamenti che disciplinano (e ingabbiano) l'attivitā del Cocer obbligano i militari-sindacalisti a seguire le vie gerarchiche e non prevedono contatti diretti con il titolare della Difesa. Nella lettera si parla del "gravissimo e crescente malcontento" che serpeggia tra i militari delle tre forze armate e dello "sconforto" determinato dal "fondato timore" che le molte promesse fatte siano destinate "ad abortire". Perche' tanta rabbia? I tagli effettuati dal governo nella Finanziaria colpiscono tutto il comparto difesa. La manovra di bilancio prevede stanziamenti complessivi per 19.374,9 milioni di euro con una riduzione di 184,8 milioni. Rispetto alle previsioni il calo degli investimenti nel settore e' del 2.6%. Cio' ha suscitato malumori profondi sia tra i militari delle forze armate sia nella polizia e nei carabinieri e le differenze di trattamento si sono accentuate. I militari dell'esercito, della marina e dell'aeronautica si sentono abbandonati. "Dopo tanti anni di servizio - dice ad esempio il maresciallo Salvatore Rullo, del Cocer, - come migliaia di colleghi debbono subire le conseguenze di gravissime sperequazioni che riguardano differenze di grado e di trattamento economico rispetto alla Polizia e ai Carabinieri". Le disparitā di trattamento dovevano sparire con la legge 86 (approvata alla fine della scorsa legislatura), ma il governo non ha rinnovato la delega e i problemi si sono acuiti. "Quando ci ha ricevuti - prosegue il maresciallo Rullo - Berlusconi ha preso appunti e si e' mostrato disponibile, ma poi nella finanziaria non abbiamo visto nulla. I vertici militari sono a conoscenza del fatto che i problemi si stanno accentuando, ogni giorno noi cerchiamo di rappresentare le questioni irrisolte". Ma, a quanto pare, le risorse calano e le ingiustizie aumentano. Nei prossimi giorni il malumore che serpeggia nelle caserme potrebbe sfociare in forme di protesta anche clamorose, come lo sciopero della fame. All'origine del malcontento non vi sono solo rivendicazioni economiche ma "anche il problema dell'estensione dei diritti - dice Rullo - le missioni all'estero aumentano e diventano sempre piu' impegnative, si parla tanto di Difesa Europea, ma ai militari non viene data la possibilitā di essere adeguatamente rappresentati. In altri paesi e' stato previsto ad esempio del "garante" incaricato di dirimere le controversie. E poi il nostro sogno č quello di poter interloquire direttamente con le autoritā politiche". Marco Minniti, responsabile Ds per i problemi dello stato, conferma: Il governo sta attuando un vero e proprio massacro, la destra sta abbandonando i temi che sono sempre stati il cuore della sua politica e sta tradendo gli impegni elettorali presi". Invece per il Senatore Domenico Contestabile (F.I.): "il rapporto tra forze armate e governo č solido perche' i militari sono quelli che chiedono di meno". Il Ministro Martino e' pronto a sottoscrivere? |