Conselve
Stop ai corsi per stranieri
Catterina Pasqualin: "Duro colpo all'integrazione"
Una brutta notizia ha rovinato la festa conclusiva del corso di alfabetizzazione, che quest'anno ha coinvolto più di ottanta adulti stranieri. In autunno l'iniziativa non sarà ripresa. E' l'effetto del contenimento dei costi della pubblica istruzione: non ci sono più i fondi per il progetto e di conseguenza per pagare l'insegnante che teneva il corso.
Lo ha annunciato con un certo disappunto la direttrice didattica di Conselve Catterina Pasqualin venerdì sera durante la cerimonia di chiusura del corso che ha permesso a decine di extracomunitari di prendere confidenza con la lingua italiana. "Nonostante i risultati incoraggianti di questi due anni - ha detto la Pasqualin - il prossimo anno non avremo più l'insegnante in organico alla direzione didattica perché la direzione dell'ufficio scolastico regionale ci ha fatto sapere che i posti collegati ai progetti come il nostro non vengono confermati per effetto dei tagli previsti dalla Finanziaria". Il Conselvano perde così un altro servizio culturale ma soprattutto sociale: imparando l'italiano gli stranieri residenti a Conselve e dintorni riescono ad integrarsi più facilmente nella società e nell'ambiente di lavoro e ne risentono positivamente anche i loro figli in età scolastica.
Il guaio è che a Conselve, nonostante le pressioni di amministratori e dirigenti scolastici, non è mai decollato un Centro Territoriale Permanente per la formazione degli adulti, extracomunitari e non. Purtroppo i due centri più vicini, Monselice e Piove di Sacco, non sono in grado di soddisfare tutte le richieste. Così a Conselve si è sempre lavorato su progetto, ma ora i tagli all'istruzione non permettono di continuare. "Non contesto le decisioni del Governo - prosegue la direttrice didattica - ma non posso fare a meno di sottolineare che il criterio di distribuzione dei centri territoriali permanenti potrebbe essere diverso. Nell'Alta i centri sono assai più diffusi e servono anche territori più piccoli del nostro. Purtroppo il Conselvano sembra essere un territorio di serie B dal quale si possono continuare a togliere i servizi, anche quelli che funzionano. Al corso hanno partecipato magrebini, albanesi, senegalesi e anche spagnoli. Abbiamo ottenuto il sostegno delle aziende locali che hanno tutto da guadagnare se i loro operai hanno una maggiore dimestichezza con la nostra lingua. Sarebbe un vero peccato che questa opportunità di integrazione andasse perduta".
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