RASSEGNA STAMPA

Il Gazzettino
18 dicembre 2004
di Pierpaolo Spettoli

Le critiche dei Ds: le modifiche senza il sì dei soci
"Il Cosecon ha tradito finalità e statuto"

Nato come consorzio per lo sviluppo economico e sociale del conselvano (1967), Cosecon si è trasformato negli anni in una società per azioni a prevalente capitale pubblico, tanto da annoverare tra i suoi soci le province di Padova e Venezia, nonché un centinaio di comuni di diverse province venete. Ebbene, nell'ambito del Programma Comunitario Interreg IIIA Transfrontaliero Adriatico, è stata firmata lo scorso 30 giugno la convenzione di finanziamento di sette progetti veneti, tra cui c'è anche il "Pilot" (progetto pilota per la definizione di una metodologia per la realizzazione di un'area industriale intermodale alle porte di Belgrado) di cui è capofila proprio Cosecon spa. Un'iniziativa che segna il debutto all'estero della società, dopo che questa ha approvato il nuovo statuto lo scorso 29 maggio che consente di perseguire l'oggetto sociale anche in paesi comunitari ed extracomunitari. Tutto bene? Non si direbbe a sentire il consigliere regionale diessino Giovanni Gallo. "Premesso che non siamo contrari che una spa possa operare all'estero, le preoccupazioni derivano dal fatto che il Cosecon , società a prevalente capitale pubblico di enti locali, ha modificato ragione sociale e statuto per operare all'estero senza l'approvazione dei consigli comunali dei comuni soci e in contrasto con le previsioni statutarie degli stessi, operando così all'estero in violazione di quanto stabilito negli atti costitutivi approvati dai consigli comunali dei comuni soci, che erano entrati con bene altre finalità. Altro aspetto è la situazione di bilancio del Cosecon , che risulta in gravi difficoltà finanziarie a seguito di operazioni di infrastrutturazione e acquisizione di società che l'hanno esposta pesantemente, e non è ancora chiaro un piano economico di rientro".
Dello stesso avviso è il capogruppo dei Ds in consiglio provinciale, Elio Armano. "Non contestiamo questa più ampia sfera d'intervento del Cosecon , ma ci preoccupiamo che ci sia più attenzione alle fondamenta della "casa", ovvero erogare servizi agli enti locali, che proprio per questo motivo sono diventati soci. E poi, è possibile che un organismo di questa natura possa dare vita a iniziative così importanti all'estero senza che la Provincia entri nel merito della questione? A tale proposito lo stesso presidente Vittorio Casarin ha espresso preoccupazioni per il futuro di Cosecon , sottolineando che vive di luce riflessa, cioè di risorse che la Regione riversa dai fondi europei, e che rischia di andare in crisi se dal 2006 non si mette sul mercato con un'ottica privatistica.

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18 dicembre 2004
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