Conselve. "La Regione chiude Riabilitazione per vendere l'edificio" Barricate a difesa dell'ospedale
Fischi per Padrin e Gava contro il trasloco del Centro di riabilitazione da Conselve a Padova. Le giustificazioni fornite via lettera dal presidente della commissione sanità e dall'assessore regionale, assenti per altri impegni, non hanno convinto la folta platea di oltre un centinaio di persone che lunedì sera hanno affollato il municipio in occasione del consiglio comunale straordinario sul caso ospedale. E nessuno dei politici presenti ha ritenuto di dover difendere o quantomeno motivare le scelte degli amministratori regionali. Nemmeno gli esponenti del centrodestra. Anzi, il deputato Filippo Ascierto annuncia la mobilitazione della Casa delle Libertà contro il provvedimento regionale: "Da Conselve non si sposta niente - afferma Ascierto - siamo pronti anche a scendere in piazza finché non saranno garantiti i 40 posti letto della riabilitazione dell'Uls 17 e l'investimento da 3,6 milioni di euro stanziato anni fa per ristrutturare il monoblocco". Iles Braghetto, assessore regionale alla Sanità ai tempi della "riconversione" dell'ospedale conselvano, si dice ancora convinto della bontà della scelta di allora: "La proposta della Regione mi sembra intempestiva e inopportuna, tutti sanno che a Padova non c'è disponibilità di spazi. Chiederò alla giunta di stralciare il provvedimento".
Dal centrosinistra le critiche sono ancora più sferzanti e denunciano la volontà della Regione di "disfarsi" delle strutture di Conselve e Montagnana per finanziare il nuovo ospedale unico. "Ormai è chiaro, si smobilita l'ospedale di Conselve per venderlo - spiega il senatore Tino Bedin - e finanziare il nuovo ospedale di Schiavonia. Inutile girarci attorno, la proposta della giunta regionale è squisitamente politica e mira solo a questo".
Il consigliere regionale Paolo Paolucci sottolinea che "i patti erano chiari e Padova, compresa l'Università, dovevano garantire un'alta specializzazione per il centro. Invece siamo alla totale incapacità di garantire la riabilitazione e all'ennesima beffa per Conselve".
Margherita Miotto conferma che a Padova non c'è posto per i 40 posti di riabilitazione che con tutta probabilità saranno affittati in qualche struttura privata: "Gli argomenti di Gava e Padrin sono posticci e schizofrenici: il centro di Conselve doveva essere di riferimento regionale, tutt'altro che una scomodità".
Presenti in aula anche tutti i sindaci del Conselvano, tanti dipendenti dell'Uls 17 e dell'Azienda Ospedaliera di Padova che lavorano a Conselve e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali. Ora il caso Conselve sarà discusso in conferenza dei sindaci, come annunciato dal presidente Vanni Mengotto. Nel frattempo il consiglio comunale rimane mobilitato. L'ex sindaco Paoni: "Dobbiamo costringere Gava a fare marcia indietro".
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