RASSEGNA STAMPA

Il Gazzettino di Padova
2 luglio 2006
di Riccardo Bastianello

Il "Salvagnini"
Da dieci anni in abbandono
ma di notte qualcuno ci dorme

Abano Terme
Nonostante i quasi 10 anni di abbandono sono in molti ad aver sentito nel cuore della notte alcune voci provenire dalla stanze deserte dell'Hotel Salvagnini Bernerhof. Fantasmi? No. Con ogni probabilità qualche immigrato che approfitta della struttura per passare la notte con un tetto sopra la testa. E non c'è da stupirsi visto che poco meno di un anno fa in un altro hotel abbandonato della zona termale, il Mediterraneo, erano stati trovati una decina di materassi e segni evidenti di presenze umane. "Abbiamo sentito spesso, anche di recente - hanno raccontato all'Hotel Posta - alcune voci e rumori provenire dal Salvagnini, si capisce insomma che dentro c'è qualcuno. Noi non abbiamo però mai visto nessuno entrare, di sicuro entrano dal retro, al riparo da occhi indiscreti".
Non è una novità nemmeno per la polizia locale o per i carabinieri. Molto spesso, hanno raccontato i primi, arrivano chiamate di cittadini che raccontano di aver sentito rumori o voci di persone provenire dalla struttura.
Ci è stato riferito che molto spesso sarebbe stata proprio la polizia municipale a contattare i proprietari dello stabile (l'Istituto di Riposo per Anziani) per chiedere di tagliare l'erba o di fare qualche manutenzione. La prossima settimana è stato fissato un appuntamento tra la polizia locale e i vertici dell'Ira per fare un sopralluogo all'interno della struttura.
Già al corrente del fatto anche i carabinieri. Una decina di giorni fa alcuni uomini della stazione di Abano hanno fatto un sopralluogo intorno alle cinque della mattina. Con loro grande sorpresa però tutto era deserto.
Di sicuro qualcuno frequenta regolarmente la struttura, probabilmente però non tutte le notti. Grottesco pensare che a fianco a tutti quegli hotel pienamente funzionanti che stentano ad arrivare a fine mese siano proprio gli alberghi abbandonati a registrare un buon numero di presenze.

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