RASSEGNA STAMPA

Il Gazzettino
11 febbraio 2005

Al via l'iter per l'equiparazione ai militari belligeranti
Benefici ai reduci di Salò
La sinistra all'attacco

Comincia al Senato, tra aspre polemiche, l'iter della legge per i benefici ai reduci di Salò: in tre articoli si riconosce la qualifica di militari belligeranti a quanti prestarono servizio nell'esercito della Repubblica Sociale Italiana. Dopo la breve relazione del relatore, Piero Pellicini (An), l'esame del testo è slittato alla prossima settimana, ma le polemiche sono state immediate. Il diessino Gavino Angius dichiara di "pensare che sia un provvedimento sbagliato: equiparare chi ha combattuto per riportare in Italia la libertà e la democrazia e chi stava con i nazisti è una cosa per noi inaccettabile. Le famiglie dei reduci di Salò - metteva in chiaro Angius - sono state concretamente aiutate. Ed è giusto, se necessario, rifarlo. Ma affermare, per legge, che i repubblichini di Salò sono combattenti uguali ai partigiani non è per noi sopportabile: non tutti i gatti sono bigi. La Resistenza è uno dei valori fondanti della nostra Repubblica. Salò no".
Per Tino Bedin (Margherita), "così si offende la memoria dei militari finiti nei lager tedeschi". Ma Learco Saporito (An) replica che "questa legge ha una grande valore morale, perché sana definitivamente una ferita che per troppi anni è rimasta aperta nella coscienza del popolo italiano". Saporito dice anche di considerare l'avvio in Senato del provvedimento sui reduci di Salò "un passo di grande valore simbolico: questa legge, attesa da decenni, equiparerà migliaia di soldati italiani arruolati nell'esercito della RSI a coloro che hanno prestato servizio nei diversi eserciti dei Paesi in conflitto durante la Seconda Guerra Mondiale".

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20 febbraio 2005
rs-05-005
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