POPOLARI |
ANTOLOGIA Il dibattito tra i Popolari |
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L'associazione "I Popolari" ha riunito i rappresentanti dei delegati all'ultimo congresso del Ppi per esprimersi sul cambio al vertice del Partito democratico. L'associazione registra, a livello europeo, uno "spostamento dell'asse politico verso destra" che sfida "tutte le tradizioni politico-culturali, fra cui sicuramente quella cattolico democratica". In questo quadro, i popolari italiani auspicano la "ripresa di una iniziativa di elaborazione culturale e politica" da parte del mondo che si ispira al popolarismo, attingendo anche "al magistero della Chiesa sempre più originale e stimolante". Una ripresa di iniziativa che va coniugata con un'azione incisiva contro "felpate e subdole riforme del nostro modello istituzionale in termini presidenzialistici". Infine l'appello a Elly Schlein: "Ferma restante la riconosciuta pluralità delle opzioni politiche dell'elettorato cattolico, si esprime l'auspicio che, a quanti tra di loro scelgono quella riformista rappresentata dal Pd, venga confermata come condizione irrinunciabile un reale pluralismo culturale e politico, così come avviene in tutte le moderne democrazie e in tutti i partiti democratici".
La riunione del "Comitato dei 58", l'organismo che dal congresso del 2002 garantisce la continuità del Ppi - partito mai sciolto tecnicamente ma in verità soltanto sospeso - è stata l'occasione per un ampio confronto sul futuro dei Popolari. In apertura, Pierluigi Castagnetti ha letto una bella riflessione di Guido Bodrato che gran parte degli intervenuti ha voluto commentare, con largo consenso sull'impianto complessivo. Ignorato invece, quasi per istinto di rimozione, lo strappo di Fioroni: che uno dei fondatori del Pd abbia deciso di abbandonare il partito, è passato inopinatamente sotto silenzio. (…) L'unanime consenso registrato sul merito degli argomenti di Bodrato, stride con il documento proposto da Castagnetti a conclusione dei lavori (…) per il vincolo a verificare entro il perimetro stretto del Partito democratico la sussistenza delle condizioni di agibilità a riguardo dell'impegno dei Popolari. (…) Per questo, in spirito di amicizia e solidarietà, come d'altronde si conviene tra persone che condividono una lunga e finanche sofferta esperienza di militanza politica, ho ritenuto necessario distinguere la mia posizione, accettando nel suo complesso il documento ma astenendomi sulla parte finale, quella che restringe "sine necessitate" l'ambito dell'iniziativa popolare.
Un Pd senza i cattolici non sarebbe più il Pd. (…) Avevamo lanciato un allarme per il rischio di cambiare la Carta dei valori del Pd senza legittimazione. Ma nessuno si è spinto a tanto. (…) Il confronto si avvia adesso, va portato alla prova dei fatti. (…) Non è una "minoranza etnica", la nostra, ma una cultura che ha contribuito in modo decisivo a fare l'Italia e l'Europa. Dobbiamo ora essere bravi a fare valere le nostre ragioni. Abbiamo sfide come la guerra, l'energia, l'ambiente e abbiamo un modello antropologico che il Papa ci offre. Estratti e titolazione a cura della redazione di Euganeo.it |
Aggiornamento 10 marzo 2023 |
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