La risposta alle richieste della Giunta Crosta
Il senatore Tino Bedin:
Non rassegniamoci ai tagli del governo
al bilancio di Piove di Sacco
Evitare che si trasformino in riduzione dei trasferimenti finanziari dallo Stato ai Comuni
La Giunta comunale di Piove di Sacco ha approvato il 29 luglio scorso un preoccupato ordine del giorno sul bilancio del Comune a seguito del decreto del governo per la riduzione delle spese, in cui si prevede un taglio del 10 per cento a numerose voci di spesa anche dell'amministrazione comunale di Piove di Sacco. Il sindaco Mario Crosta ha chiesto la collaborazione dei parlamentari eletti in provincia di Padova. Il senatore Tino Bedin, parlamentare dell'Ulivo nel Piovese, ha così risposto.
Caro Sindaco Crosta, proprio nel giorno in cui la Giunta municipale di Piove di Sacco approvata un ordine del giorno sul decreto "taglia spese" del governo, il Senato ne ha definitivamente votata la conversione in legge, senza modifiche rispetto al testo approvato dalla Camera dei Deputati e quindi con tutti i difetti che l'amministrazione comunale di Piove di Sacco denuncia nell'ordine del giorno che avete inviato ai parlamentari eletti in provincia di Padova.
Io ho votato contro il decreto, in questo quindi assolvendo ad una delle indicazioni contenute nell'ordine del giorno.
Il comune, anche se distinto, impegno a favore degli enti locali e di un autentico federalismo non finisce però con quel voto. Durante il dibattito parlamentare il governo si è più volte espresso "rassicurando" i Comuni italiani; sono stati approvati ordini del giorno che riducono di fatto la portata della norma scritta nel decreto; l'Associazione nazionale dei comuni italiani ha elaborato una ipotesi di applicazione "riduttiva" del decreto, suffragata una documentata giurisprudenza. Mi pare che questo sia il terreno immediato del confronto con il governo, sia da parte dei parlamentari che da parte delle amministrazioni locali: ottenere che le "parole rassicuranti" dette in Parlamento dal governo si traducano in indirizzi concreti per i dirigenti dei Comuni che devono sistemare i bilanci.
Un secondo terreno di controllo e di indirizzo dei parlamentari sarà quello di evitare che le somme forzosamente accantonate anche dal Comune di Piove di Sacco nel 2004 costituiscano il pretesto per tagli ai trasferimenti statali ai Comuni nel 2005. Questo mi sembra il rischio più concreto per i cittadini piovesi: lo verificheremo abbastanza presto in occasione della presentazione della legge finanziaria per il 2005.
Certo per ora resta comunque la "lettera" del decreto con le sue riduzioni di spesa e con l'annullamento del federalismo. Resta l'obbligo ricorrere ad una struttura centralizzata e romana quale è la Consip per gli acquisti anche di quello che serve al municipio di Piove di Sacco. Resta la minaccia della Corte dei conti sui dipendenti comunali addetti al controllo di gestione. Resta il fatto grave che per coprire il deficit fatto dal governo si metta le mani in tasca ai sindaci: a tutti i sindaci.
Per amministrazione comunali appena insediate, quale è quella che tu presiedi a Piove di Sacco, si tratta di una ulteriore sfida rispetto alle previsioni che avevate fatte e ai programmi per i quali vi siete impegnati con i Piovesi. Sono però sicuro che la qualità politica e la preparazione amministrativa della nuova quadra di governo di Piove saprà difendere i propri cittadini da questi attacchi. Anche con la mia collaborazione in Parlamento.
9 agosto 2004 |