La richiesta da un gruppo di senatori L'Europa promuova all'Onu un "cessate il fuoco" in Iraq
Nella mozione si chiede anche una trattativa per il ritiro di Saddam Hussein e la revoca di ogni sostegno italiano
Il senatore Tino Bedin è tra i firmatari della mozione promossa dal senatore a vita Francesco Cossiga sulla conduzione della guerra contro l'Iraq da parte di Stati Uniti e Regno Unito. Ne riportiamo il testo.
Il Senato della Repubblica,
di fronte ai lutti e alle distruzioni, agli atti dei barbari individuali e collettivi che l'intervento militare unilaterale contro l'Iraq sta dolorosamente causando e di fronte ad un allargamento del conflitto che ne costituisce ulteriore pericolo gravissimo
impegna il Governo della Repubblica
a richiedere alla Presidenza greca di turno una urgente riunione del Consiglio Europeo che, anche in accordo con la Federazione Russa, impegni i governi degli Stati europei che sono attualmente membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite a promuovere una o più risoluzioni con le quali:
a) intimare il "cessate il fuoco" alle parti in conflitto nell'Iraq, con l'obbligo di mantenimento delle attuali posizioni da parte delle forze belligeranti e dell'attuale livello di intervento da parte degli Stati Uniti, del Regno Unito e degli altri Stati della "coalizione";
b) disporre la sottoposizione ad un comando militare supremo delle Nazioni Unite delle forze dei Paesi membri che hanno dato il via all'iniziativa militare unilaterale;
c) provvedere alla organizzazione e invio, sotto questo comando, di una forza militare delle Nazioni Unite composto di unità delle Forze Armate di Paesi non belligeranti che assuma compiti di interposizione, di "peace-keeping" e se necessario di "peace-enforcing";
d) dare mandato al Segretario Generale delle Nazioni Unite di trattare l'abbandono dell'Iraq da parte del Presidente Saddam Hussein e degli attuali massimi dirigenti politici e militari, con la garanzia da parte del Consiglio di Sicurezza di inviolabilità, anche delle loro personali risorse, e di impunità, nei confronti di qualunque corte di giustizia, statale o internazionale;
e) dare mandato al Segretario Generale delle Nazioni Unite per la costituzione di una Amministrazione provvisoria internazionale, con la autorità e sotto l'egida delle Nazioni Unite e con la partecipazione dei Paesi membri permanenti, che gestisca la tregua, la fine del conflitto, la uscita delle forze della "coalizione" dal territorio iracheno, la definizione e l'attuazione un piano di aiuti umanitari per tutte le componenti della popolazione irachena e la transizione verso l'instaurazione di un regime democratico, anche con il concorso degli esuli iracheni;
impegna
inoltre il Governo della Repubblica a revocare immediatamente ogni autorizzazione all'uso delle basi e di ogni altra infrastruttura per i movimenti di unità terrestri, aeree, marittime e logistiche militari, nonché il diritto di sorvolo dello spazio aereo nazionale o di attraversamento del mare territoriale da parte di forze armate degli Stati Uniti, del Regno Unito, della Spagna e degli altri Stati della "coalizione" che ha intrapreso o appoggia l'intervento militare unilaterale in Iraq.
31 marzo 2003 |