Tino Bedin tra i quattro promotori della lettera Senatori chiedono a Ciampi incontro sui rischi di guerra
Garante della Costituzione italiana
Un gruppo di senatori dell'opposizione hanno scritto una lettera al presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, per chiedergli di incontrarlo allo scopo di illustragli le ragioni per le quali l'Italia non può appoggiare un attacco all'Iraq. I senatori annunciano di voler andare all'incontro al Quirinale accompagnati da Oscar Luigi Scalfaro e Pietro Ingrao, diventati due simboli del no alla guerra.
"Si profila - si legge nella lettera a Ciampi - un attacco militare degli Usa e degli loro alleati con o senza avallo del Consiglio di Sicurezza dell' Onu. In questi giorni drammatici, oltre al futuro della comunità internazionale, può essere messa a repentaglio la nostra stessa Costituzione. Noi parlamentari ci rivolgiamo a lei in qualità di supremo garante della Costituzione per chiederle un incontro urgente. Crediamo che debba essere affermato in modo solenne, che il sostegno alla guerra contro l'Iraq, nelle modalità nelle quali si sta profilando, trova l'Italia contraria e indisponibile anche alla concessione delle infrastrutture del nostro Paese".
L'iniziativa è stata avviata da Gigi Malabarba (Prc), Francesco Martone (Verdi), Tana De Zulueta (Ds) e Tino Bedin (Margherita).
La lettera è stata sottoscritta anche da: Occhetto, Fabris, Marino, De Paoli, Peterlini , Acciarini, Baratella, Bonavita, Bonfietti, Brunale, Brutti Paolo, Cambursano, Castellani, Carella, Chiusoli, Cortiana, Dalla Chiesa, Di Girolamo, De Petris, Donati, Dentamaro, Falomi, Fassone, Flammia, Garraffa, Gasbarri, Giovannelli, Longhi, Maritati, Mascioni, Montino, Montalbano, Pagliarulo, Pizzinato, Ripamonti, Sodano Tommaso, Soliani, Togni, Turroni, Vallone, Vicini, Viviani e Zancan.
11 marzo 2003 |