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Con il recupero degli aiuti revocati dalla Corte di Giustizia Nell'autotrasporto si rischia di ripetere la vicenda delle "quote latte" Il senatore Tino Bedin sollecita il governo ad evitare questo scenario La Giunta per gli Affari europei del Senato ha dato parere favorevole al disegno di legge sulla "Conversione in legge del decreto-legge 20 marzo 2002, n. 36, recante disposizioni urgenti per ottemperare ad obblighi comunitari in materia di autotrasporto". La Commissione europea, con una serie di decisioni prese tra il 1993 e il 1996, ha stabilito l'illegittimità e l'incompatibilità con la disciplina comunitaria in materia di aiuti di Stato del regime agevolativo a favore delle imprese autorizzate all'esercizio dell'autotrasporto di merci attuato per gli anni 1992, 1993 e 1994. L'agevolazione si è tradotta nell'erogazione di fondi, riconoscendo ai soggetti interessati un credito di imposta compensabile con le imposte sul reddito, sul valore aggiunto e con le ritenute operate nei confronti dei lavoratori dipendenti e autonomi. La Commissione europea ha stabilito che l'Italia è tenuta a sopprimere gli aiuti erogati e a provvedere affinché essi siano recuperati. Poiché lo Stato italiano non ha provveduto a conformarsi alle decisioni della Commissione, la Corte di giustizia delle Comunità europee ha dichiarato l'inadempimento della Repubblica italiana nel 1998. Non essendo stata adottata dall'Italia alcuna normativa per conformarsi alla sentenza della Corte, la Commissione europea ha dato formale avvio alla procedura d'infrazione a carico delle Repubblica italiana e ha adottato il "parere motivato" del 18 luglio 2001. E così il decreto contiene disposizioni volte a dare attuazione alle sentenze della Corte di giustizia, prevedendo un'articolata procedura per garantire il recupero delle somme a loro tempo erogate. Il senatore Tino Bedin ha concordato sulla proposta di parere favorevole illustrata dal relatore. Secondo il parlamentare dell'Ulivo, la vicenda che ha motivato l'adozione del provvedimento dimostra quanto siano infondate le polemiche sulla politica europea dei governi di centrosinistra che, nelle sedi comunitarie, hanno sempre tenuti ben presenti gli interessi nazionali anche a fronte di chiare prescrizioni dell'ordinamento comunitario. Nella passata legislatura i governi di centrosinistra hanno cercato di resistere alle iniziative dell'Unione europea cercando di giustificare questi aiuti alla luce della complessità del settore dell'autotrasporto. Questi sforzi non si sono rivelati sufficienti per la Corte di Giustizia di Lussemburgo. In secondo luogo, ricordando la vicenda delle quote-latte, il senatore Bedin ha auspicato che il concreto recupero delle somme non sia impedito dall'esplosione di un prevedibile contenzioso, anche perché il decreto-legge presenta aspetti che, nella pratica attuazione, potrebbero essere vissuti dagli interessati come vessatori a fronte di un comportamento del legislatore nazionale che prima ha disposto agevolazioni e poi, con questo decreto, ne prevede il recupero. Il senatore Tino Bedin, facendosi interprete delle esigenze dell'artigianato veneto, ha anche colto l'occasione per rilevare la necessità che il Parlamento si pronunci a sostegno dell'azione che il Governo sta svolgendo in questi giorni per superare il blocco nei trasporti transalpini. 27 marzo 2002 |
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3 aprile 2002 pa-009 |
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