IN PARLAMENTO

Sulla legge per le rogatorie internazionali
Un referendum per la legalità
Come aderire all'appello di un gruppo di studiosi

Roma (LCL – 7), 19 ottobre 2001 – La legge sulle rogatorie, anziché ratificare un trattato con la Confederazione Elvetica, teso a rendere più rapida, efficace, semplice, la collaborazione giudiziaria tra i due Stati nella lotta contro il crimine, soprattutto dei "colletti bianchi", vanifica di fatto l’acquisizione di prove che riguardano migliaia di processi (per corruzione, riciclaggio, traffico d’armi, mafia, pedofilia, terrorismo…) e per il futuro rende al limite dell’impraticabile le indagini per rogatoria. Un regalo alla delinquenza, un rifiuto a globalizzare la lotta contro il crimine, che spinge l’Italia ai margini del mondo occidentale. Questa legge indegna, e oltretutto "pasticciata" ha l’unico effetto di garantire nuove prescrizioni, e dunque ulteriori impunità, agli amici di Berlusconi e a Berlusconi medesimo.
Un referendum è dunque necessario per abrogare tanta inciviltà giuridica. Un referendum che veda protagonista la società civile e non si riduca perciò a un mero scontro fra schieramenti di partito. Come cittadini, questo è il minimo che dobbiamo fare.
ROBERTO BENIGNI, ANDREA CAMILLERI, PAOLO FLORES D’ARCAIS, DARIO FO, ALESSANDRO GALANTE GARRONE, RITA LEVI MONTALCINI, DACIA MARAINI, FEDERICO ORLANDO, ALESSANDRO PIZZORUSSO, FRANCA RAME, PIETRO SCOPPOLA, PAOLO SYLOS LABINI, ANTONIO TABUCCHI.

Già nel paio di giorni in cui questo testo ha circolato ufficiosamente, a Paolo Sylos Labini – insostituibile anima dell’iniziativa – sono giunte numerosissime adesioni. Chi intende aderire può farlo tramite l’email di MicroMega (micromegaforum@katamail.com) o delle riviste Il Ponte, diretta da Marcello Rossi, e Critica liberale, diretta da Enzo Marzo (ilponteed@iol.it md1736@mclink.it).

19 ottobre 2001

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24 ottobre 2001
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