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RASSEGNA STAMPA

Il Sole 24 Ore Nord Est
31 ottobre 2003
di Barbara Ganz

Gli enti locali / L'esigenza di snellire le procedure
La proposta dei Comuni: un Consiglio delle autonomie
In pista anche Province e Comunità montane

Un Consiglio regionale delle autonomie locali, una maggiore autonomia finanziaria, la semplificazione delle procedure amministrative: la "lista dei desideri" dell'Anci - l'associazione dei Comuni - è già sul tavolo della commissione Statuto. "Un organo regionale di questo genere - è la tesi - sarebbe uno strumento concreto utile a superare le divisioni politiche e tenere in debito conto le istanze dei Comuni. É indispensabile che gli enti locali possano muoversi con pari dignità rispetto alla Regione". E nel mirino dell'Anci è anche la burocrazia, "che è tuttora un freno per il Paese: snellire le istituzioni ed eliminare inutili adempimenti e attese significherebbe aumentare la responsabilità degli amministratori, costringendoli comunque a fare bene il proprio dovere".
Ma non tutti la pensano così, e da Padova, prima tappa delle audizioni territoriali in corso, il presidente della Provincia Vittorio Casarin, anche in rappresentanza dell'Unione delle province venete, ha detto di "credere poco al Consiglio delle autonomie locali previsto dal riformato Titolo V della Costituzione perché una grande assemblea, dotata di soli poteri consultivi, difficilmente potrebbe essere operativa. Meglio, piuttosto, un Consiglio regionale strutturato su un doppio livello di rappresentanza: un'assemblea elettiva e una Camera degli enti locali, con membri eletti nelle sette province e nei Comuni, non solo quelli di maggiore dimensione. Un organismo così composto, dotato di poteri programmatori e operativi, potrebbe essere un valido interlocutore politico e amministrativo per la Regione".
Fra i capoluoghi veneti che hanno votato - fin dal 2001 - ordini del giorno contenenti osservazioni e proposte per il nuovo Statuto ci sono Venezia (due volte), Padova, Vicenza e Rovigo. E se l'Urpv - l'Unione delle province - insiste su una reale devoluzione dei poteri, le Comunità montane del Veneto "chiedono un formale riconoscimento come specifiche componenti del sistema amministrativo sub regionale".
Alle consultazioni in corso su scala regionale non sono mancati i rappresentanti del mondo del volontariato e del cosiddetto "Terzo settore": per il presidente della Conferenza regionale del volontariato Giovanni Busnello "lo Statuto non deve limitarsi a riconoscere il ruolo e la dignità dei volontari, ma deve sostenerne concretamente il servizio".

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17 dicembre 2003
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