Patto sindacato-Comuni sul piano sanitario veneto
Pur nel rispetto di ruoli e vocazioni diverse, sul tema della sanità regionale il sindacato e l'Anci (l'associazione dei Comuni) del Veneto si sono trovati d'accordo e, in attesa di organizzare un'uscita pubblica entro il prossimo febbraio, hanno presentato il documento che esprime giudizi e critiche unitarie sul piano socio sanitario della giunta regionale del Veneto. Hanno partecipato all'incontro con la stampa tenuto ieri a Mestre, nella sede della Cgil, il presidente della Consulta per le politiche sociali e sanità dell'Anci veneto Claudio Bertolin (sindaco di Dolo) e i segretari regionali di Cgil Stefano Cecconi, Cisl Franco Lorenzon e Uil Roberto Michieletti. Sono sei, in sintesi, le richieste migliorative del piano socio sanitario della Regione proposte come "necessarie" dal documento unitario. La prima punta a "un maggior coinvolgimento dei Comuni e del sindacato confederale, con appositi confronti anche in sede di giunta regionale, oltre alla consultazione già prevista dalla commissione consiliare, per garantire una programmazione partecipata". La seconda propone di "segnalare l'assenza di obiettivi misurabili con indicatori di risultato e tempi di attuazione, che rischia di rendere il piano, anche nelle linee condivisibili, generico e senza ricadute verificabili". Il terzo punto chiede di "ribadire la titolarità dei Comuni nelle politiche sociali, incentivandone la gestione associata per assicurare la necessaria integrazione e adeguate dimensioni dei servizi. Per questo va approfondita la proposta di sperimentazione gestionale contenuta nel piano socio sanitario regionale relativa Azienda locale per i sevizi alla persona (Alsp)". Ancora: "Potenziare i servizi territoriali, che devono essere un visibile e contestuale completamento della riorganizzazione della rete ospedaliera; altrimenti questa si ridurrebbe solo a tagliare servizi anziché a riconvertirli, per offrire prestazioni più appropriate e vicine ai bisogni di salute dei cittadini. Approfondire la delicata questione del Fondo per la non autosufficienza - strumento indispensabile per dare certezze di risorse (oggi carenti anche per una cronica sottostima dei Fondi nazionali Sociale e Sanitario) di fronte all'invecchiamento della popolazione. Il sesto paragrafo è infine incentrato sui ticket. Sindacato e Comuni chiedono nel loro documento a firma comune di "approfondire la questione delle forme di partecipazione alla spesa richieste ai cittadini, anche in relazione alle decisioni assunte dalla Regione sino ad oggi senza un adeguato coinvolgimento dei Comuni e del sindacato".
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