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RASSEGNA STAMPA

Il Sole 24 Ore
1 ottobre 2003
di Bianca Lucia Mazzei, Morena Pivetti
Servizi locali, s'allontanano le privatizzazioni
Scompare l'obbligo di gara per l'affidamento delle gestioni

Scompare l'obbligo di gara per l'affidamento dei servizi locali e resistono le spa pubbliche. Il ricorso a competizioni è solo una delle tre possibilità di conferimento del servizio. Le stazioni appaltanti potranno infatti scegliere anche la strada dell'affidamento in house a soggetti interamente pubblici. Dopo una lunga negoziazione la riforma dei servizi pubblici locali è stata inserita nel decretone, per scongiurare l'apertura di una procedura d'infrazione da parte della Commissione Ue sull'articolo 35 della Finanziaria 2002. Uno dei punti sotto accusa, l'eccessiva lunghezza del periodo transitorio è stato riscritto fissando al 31 dicembre 2006 la cessazione definitiva di tutte le "concessioni rilasciate con procedure diverse dall'evidenza pubblica". Ma ci sono due eccezioni: gli affidamenti a spa miste in cui il socio privato sia stato individuato con gara o quelli effettuati in house. Sono infatti tre i modelli di scelta del gestore indicati dal decreto. All'obbligo di gara, previsto a regime dall'articolo 35, ne sono stati affiancati altri due. Il primo è l'affidamento a società miste in cui il partner privato viene scelto con procedura concorsuale. Il secondo è il cosiddetto affidamento in house, possibile solo se "l'ente o gli enti pubblici titolari del capitale sociale esercitano sulla società un controllo analogo a quello esercitato sui propri servizi" e se "la società realizza la parte più importante della propria attività con l'ente o gli enti pubblici che la controllano".
Secondo il capo dell'Ufficio legislativo delle Politiche comunitarie, Federico Bona Galvagno questa condizione impedirà alle spa di ottenere affidamenti extra-territoriali.
Il decretone precisa, inoltre, che le nuove disposizioni prevalgono su tutte le normative di settore. Per il trasporto locale, treni regionali compresi, questo fa saltare la riforma introdotta con il dlgs 422/97 e completata con l'articolo 35 e l'articolo 45 della 166/02. Per questo settore le gare erano obbligatorie, sia per le reti su gomma che su ferro, e dovevano concludersi entro il 31 dicembre 2003, con la fine del periodo transitorio. Tutte le Regioni avevano recepito con leggi la disciplina nazionale ma l'apertura del mercato è andata a rilento e parecchie amministrazioni hanno accumulato ritardi incolmabili. Solo due, Liguria e Lombardia, hanno già assegnato aste mentre Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche e Puglia hanno pronti i bandi.
Con il nuovo articolo si volta pagina: le aziende pubbliche potranno continuare a gestire il servizio in affidamento diretto, se così sceglieranno i Comuni e le Province proprietarie (anche in contrasto con le normative regionali?) mentre i privati, che operano in prevalenza sulle reti extra-urbane, resteranno i soli a doversi sottoporre a gara. Però le spa pubbliche con affidamento in house non potranno partecipare a gare fuori dal loro territorio (art. 45).
"Anziché fare un passo avanti, si torna indietro - commenta polemico Francesco Fortunato, direttore generale dell'Anav, l'associazione delle aziende private -, non solo a prima della riforma Burlando ma a prima della legge 142/90, alle vecchie municipalizzate. Il nostro giudizio è negativo". Fortunato annuncia ricorsi alla Corte di Giustizia Ue e all'Antitrust. Contraria anche la Regione Lombardia che vede prevalere le forze che vogliono mantenere i monopoli locali pubblici e auspica modifiche in sede di conversione. Critici gli assessori ai Trasporti di Emilia e Toscana, Alfredo Peri e Riccardo Conti: "Noi le gare le faremo".

Le nuove regole
La nuova riforma dei servizi pubblici locali prevede tre modelli di affidamento delle gestioni:
- gara pubblica;
- affidamento diretto a spa mista in cui il partner privato sia selezionato con gara;
- affidamento in house a società interamente pubbliche che gli enti pubblici controllano come se fossero loro servizi e realizzano la parte più importante della loro attività con gli stessi enti.
Stabilisce la cessazione al 31 dicembre 2006 di tutti gli affidamenti ottenuti senza gara (a parte quelli che rientrano nei modelli precedenti)
Prevale sulle altre normative di settore di cui costituisce parte inderogabile e integrativa.

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1 ottobre 2003
rs-043
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Tino Bedin