Quali azioni stanno predisponendo i sindaci per conoscere la situazione delle coltivazioni contaminate da Ogm e promuovere eventuali iniziative a tutela delle coltivazioni, dell'ambiente e della salute?
Lo chiedono i "Verdi " con una lettera aperta ai sindaci del monselicense, dell'estense e del conselvano, ricordando di aver denunciato già dal '99 la presenza nella Bassa padovana di sperimentazioni Ogm a cielo aperto."Allora non ci furono grandi risposte da parte dei sindaci -ricorda Paolo De Marchi -salvo qualche caso isolato: si tese a minimizzare il fenomeno e la portata del rischio. Ci fu qualche promessa di controlli, ma poi, nei fatti, non si sono viste iniziative in questo senso e, tanto meno, la promozione di una cultura alimentare sana e sicura".Dopo le scoperta in Piemonte e Lombardia di coltivazioni contaminate da Ogm, anche nel Veneto si sono verificati casi analoghi e sembrerebbero coinvolti agricoltori della Bassa padovana, a sud di Monselice.
"Queste notizie -proseguono nella lettera i "Verdi " non hanno portato ad alcuna richieste di accertamento e di informazione sulle colture scoperte in condizione di contaminazione da Ogm da parte dei sindaci della zona, come se il fatto non rappresentasse un elemento di rischio per l'ambiente e per la salute".La lettera aperta dei Verdi si inserisce nella campagna che, a settembre, la Federazione regionale promuoverà per la raccolta di cinquemila firme necessarie per presentare una proposta di legge regionale di iniziativa popolare per dichiarare il Veneto libero da Ogm.
Una campagna che sarà accompagnata da specifiche delibere che dichiareranno i Comune "antitransgenici" e da azioni per promuovere l'apertura nei mercati locali di spazi specifici di vendita dei prodotti biologici e tipici avvicinando i produttori ai consumatori e per l'introduzione nelle mense pubbliche scolastiche ed ospedaliere di prodotti di qualità, biologici e tipici.