Troppa fretta nell'adottare il piano territoriale di coordinamento provinciale. Le opposizioni alzano il tiro contro il nuovo strumento di programmazione urbanistica appena licenziato dal consiglio provinciale. Mariano Schiavon, capogruppo della Margherita, ed Elisabetta Leban, portavoce dei Democratici di Sinistra, definiscono l'intera operazione, costata alla collettivitą due miliardi delle vecchie lire, un gigantesco spreco di risorse pubbliche. "Che senso ha adottarlo - sostengono - proprio ora che la Regione Veneto sta per varare una nuova legge urbanistica. L'accordo siglato tra le forze di maggioranza fissa il termine del 31 ottobre per l'approvazione in consiglio regionale. La Provincia si č dotata di un piano che rischia di essere superato ancora prima di aver completato il suo iter".
Il Ptrc č stato inviato in questi giorni ai 104 comuni per la pubblicazione all'albo. Tra osservazioni, un successivo passaggio in consiglio provinciale e la nuova trasmissione alle amministrazioni comunali per il definitivo via libera trascorrerą non meno di un anno. "Sarą da buttare dalla finestra - argomentano i capigruppo dell'opposizione - perchč non tiene conto delle indicazioni della nuova legge. Nel documento della maggioranza si dice infatti che il Ptrc deve stabilire l'uso quantitativo e qualitativo del territorio da parte dei comuni per le destinazioni produttive ed abitative di nuova edificazione". Schiavon e Leban riservano la stilettata conclusiva all'assessore all'urbanistica Ignazio Sidoti e all'architetto Giuseppe Cappochin, membri del pool di progettazione: "Come presidenti degli Ingegneri e degli Architetti padovani dovrebbero avere il buon gusto di astenersi per un palese conflitto di interessi".