PROGETTO PILOTA. Approvate le linee guida per tutti i Comuni aderenti
Affido, 65 famiglie già pronte
Altre 16 in grado di accogliere un minore allontanato dalla propria casa
Un insieme di buone norme affinché tutti i Comuni che aderiscono al progetto "Famiglie al Centro" seguano un unico "modo di operare" per l'attuazione degli affidi familiari. È stato infatti approvato dalla giunta di Selvazzano, e come poi verrà fatto anche negli altri Comuni aderenti al progetto, un documento che raccoglie le linee guida per l'attuazione degli affidi.
Un testo che è stato elaborato e condiviso dai Comuni che hanno dato vita al servizio del Centro per l'Affido e la Solidarietà Familiare (Casf) di Padova Ovest, insieme all'equipe che segue la formazione delle famiglie affidatari. Un insieme di buone norme che affrontano capitolo per capitolo tutti gli aspetti legati al delicato lavoro dell'affido familiare. Come ad esempio i ruoli che devono avere i soggetti coinvolti, dalla famiglia d'origine del minore, al minore stesso, alla famiglia affidataria. Al ruolo dei Comuni e al rapporto con il Casf. Linee guida che tutti i Comuni che fanno parte del progetto "Famiglie al centro" si sono impegnati ad adottare.
Un progetto che è cresciuto, allargando la rete di famiglie e dei Comuni aderenti. Ed è aumentato anche il contributo regionale per questa terza annualità, 100mila euro lo stanziamento ottenuto, a conferma anche dell'importanza dei risultati ottenuti dai Comuni. E così il lavoro avviato nel 2012 dagli amministratori degli otto Comuni dell'ex distretto sanitario 4 (oggi distretto 2) , che vede assieme Selvazzano, Cervarese Santa Croce, Rovolon, Veggiano, Saccolongo, Mestrino, Rubano, Teolo, a cui si sono uniti Torreglia e Abano Terme, vede ampliare il territorio e la rete dell'affido. Capofila del progetto è Selvazzano dove la scorsa primavera la Regione ha riconosciuto la nascita del terzo Casf di Padova.
Nel territorio che comprende i dieci Comuni ci sono attualmente 8 reti attive con 65 famiglie che si sono formate per l'affido di vicinato, sono invece 16 le famiglie che hanno intrapreso il cammino della formazione per accogliere nel proprio nucleo famigliare un minore che per un provvedimento del tribunale viene allontanato dalla propria casa.
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