di Tino Bedin
La legge di bilancio dello Stato diventa di anno in anno meno trasparente. La Finanziaria per il 2005 ha iniziato il suo percorso parlamentare e subito il governo si è premurato di dire che aveva scherzato in materia di revisione del catasto o di studi di settore per le piccole imprese. Sceneggiata già interpretata lo scorso anno. La novità è che nella Finanziaria ci sono i tagli sicuri: investimenti e sviluppo seguiranno.
Ma già una parte consistente del possibile sviluppo viene compromessa con le norme che riguardano gli enti locali.
La crescita della spesa complessiva dei comuni - al netto delle spese per il personale - dal 2001 al 2003 è stata dell'8,3% pari a 3,11 miliardi di euro, passando così da 37,23 a 40,345 miliardi di euro.
La spesa in conto capitale - voce investimenti fissi lordi - è cresciuta del 10,85% nel 2001, del 4,57% nel 2002 e del 4,55% nel 2003, passando così da 13,3 miliardi di euro del 2001 a 14,59 del 2003.
Se sei piccolo non meriti niente. A fronte di questa capacità di investimento degli enti locali, nella Finanziaria 2005 rispetto alla Finanziaria 2004, c'è una riduzione delle risorse per gli enti locali pari a 224 milioni di euro circa, in quanto non vengono rifinanziati:
a) il Fondo nazionale ordinario investimenti (nel 2004 pari a 103.291.000 di euro) per l'80% destinato ai comuni sotto i 5.000 abitanti;
b) il Fondo per la fornitura gratuita dei libri di testo (nel 2004 pari a 103.291.000 euro);
c) il Fondo di contribuzione per gli LSU dei comuni di Napoli e Palermo.
Il Fondo nazionale ordinario per gli investimenti degli enti locali, destinato all'80 per cento ai comuni sotto i 5000 abitanti, è stato completamente azzerato dalla Finanziaria del 2005. Il fondo era di 165 milioni di euro nel 2003; è stato ridotto a 103 milioni nel 2004; viene cancellato nel 2005.
La riserva per i comuni sotto i 3000 abitanti passa dai 112 milioni del 2004 ai 50 milioni per il 2005.
La "deforma Moratti" senza oneri per lo Stato. Il governo scarica sugli enti territoriali l'attuazione della "deforma Moratti" della scuola. La Finanziaria non prevede finanziamenti per gli oneri che graveranno sui comuni a seguito dell'applicazione della legge 53/2003 ed in particolare per l'attuazione dei due decreti relativi all'ampliamento del diritto-dovere all'istruzione e all'alternanza scuola-lavoro. In generale non ci sono risorse per gli istituti.
22 ottobre 2004
|